TRAMA
“Made in Italy” è una tormentata dichiarazione di amore verso il nostro Paese, raccontata con le parole e la musica di Luciano Ligabue, attraverso lo sguardo di Riko, un uomo onesto alle prese con una vita in cui tutto sembra essere diventato improvvisamente precario: il lavoro, il futuro, i sentimenti.
Ma se a volte rialzarsi non è facile, Riko ha scelto di non darla vinta al tempo che corre: c’è un matrimonio da difendere e riconquistare, ci sono amici su cui contare e una casa da non vendere.
Riko decide di mettersi in gioco e prendere finalmente in mano il suo destino.
RECENSIONE
Ligabue torna dopo 18 anni e lo fa in un contesto completamente diverso. Non siamo negli anni 70 con Radiofreccia ma siamo nel presente in Emilia. La situazione è la classica di ogni singolo italiano medio. Incertezza sul lavoro e incertezza sulla vita. Il protagonista è un operaio in una fabbrica di produzione alimentare che ha problemi con la famiglia in quanto più volte tradisce la sua consorte ed anche lei a sua volta. La prima parte del film è una costante ricerca della gioventù perduta e di se stessi in quanto il protagonista parte con gli amici alla volta di Roma e va in giro per locali quasi a cercare il suo ego, nella seconda parte la storia si snoda verso la ricerca della famiglia.
Il crollo psicologico è nell’aria e la ricerca del nuovo anche ma la bravura del regista sta nel voler cercare di trasmettere allo spettatore l’amore per il bel paese. In conferenza stampa Ligabue ha affermato che il nostro è il più bel paese del mondo e ha cercato di infondere questo pensiero nel film, la cosa più riuscita è l’aspetto culturale, la bassa Emilia e la società di adesso vengono delineate perfettamente.
Unico neo i dialoghi fin troppo semplici e la storia forse un pò troppo scontata ma se la voglia e l’obiettivo del regista era di indicare a pieno la situazione odierna c’è riuscito alla perfezione.
Ecco alcuni video della conferenza stampa
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