Giancarlo Magalli è stato intervistato dal Corriere della Sera, ecco un estratto:

E in quanti le sono rimasti accanto quando lei si è ammalato?

«Non tutti. E questo mi ha insegnato che le persone care sono da proteggere. Quando mi hanno diagnosticato un linfoma non-Hodgkin mi hanno dato due mesi di vita. Per fortuna, con la chemio e con le altre cure sono riuscito a controllare la malattia».

Telefonate dagli amici in Rai?

«Dagi amici storici, come Timperi o Max Tortora».

Lei ha tanti amici?

«Con alcuni compagni di strada i rapporti sono ancora molto solidi, per dire con Pippo Baudo c’è grande affetto. Però ci sono cose strane, per esempio Pippo Franco non lo sento più. Intendiamoci: se ci incontriamo ci salutiamo con affetto, però non ci frequentiamo. Capita».

fonte CORRIERE