Marcelino Sanchez, lo sfortunato Rembrandt in “I Guerrieri della Notte”, morto a soli 28 anni

Uno dei cult fine anni 70-80 è di sicuro I Guerrieri della Notte, film del 1979, diretto da Walter Hill e tratto dal romanzo omonimo di Sol Yurick. Diventato in breve tempo un film cult, fu un grande successo finanziario ed ha dato vita ad un franchising di DVD, videogiochi e libri. Uno dei personaggi che componeva il gruppo dei Guerrieri era Rembrandt: appassionato di graffiti, che con una bomboletta spray marchiava i murales nel suo passaggio. Un personaggio astuto, ed il primo a sospettare delle Lizzies. 

L’attore che lo interpretava era Marcelino Sanchez che ha avuto un destino molto infausto culminato con la sua prematura morte a soli 29 anni nel 1986. 

(Clicca qui per vedere che fine hanno fatto gli altri Guerrieri)

LA CARRIERA

Famoso per il film culto di Walter Hill I guerrieri della notte (The Warriors) dove interpretava Rembrandt, il componente della banda incline ai graffiti più che a menare le mani. Ha recitato anche nella serie The Bloodhoungh Gang e in Hill Street Blues. Fece anche una piccola parte in 48 ore sempre di Walter Hill.

In un’intervista con Noblemania.com , la co-protagonista di “Bloodhound Gang” Nan-Lynn Nelson qualche anno fa lo ricordò così:

“Marcelino mi aveva contattato mesi prima della sua scomparsa per farmi sapere che era malato. Ci siamo incontrati e abbiamo passato un’intera giornata insieme mentre lui era qui a New York, praticamente sapevo che sarebbe stata l’ultima volta che l’avrei visto. Penso ancora spesso a Marcelino».

Seth Greenspan che lavorò sempre con lui nella serie affermò:

“Era una delle persone più creative e divertenti che abbia mai incontrato e veramente bella dentro. Era stimolante, paziente; un grande amico sul set. Mi ha insegnato a imitare molte celebrità femminile. Purtroppo ogni volta che sentiva in televisione qualche giornalista che parlava di AIDS diventava più riservato ed era molto preoccupato”

Anni fa sua nipote scrisse un messaggio su Facebook dove raccontava di come suo zio fosse stato allontanato da tutti nel momento in cui scoprirono la malattia.