Ospite di “Verissimo”, in occasione dell’uscita della sua autobiografia “L’Altalena”, Marco Masini si racconta: dall’amore per la musica, alla forza che la sua famiglia gli ha dato, nonostante la perdita prematura della madre:
“Mia madre era molto intonata, si divertiva a cantare, quindi il mio amore per la musica è arrivato molto presto. Quando mia madre ci ha lasciati, mia sorella ha sostituito mia madre dandomi quella sicurezza e quella dolcezza. Io sono cresciuto grazie alla dolcezza di mia sorella”.
Masini si sofferma, poi, sulla malattia della madre:
“Avevo 17 anni quando mia madre si è ammalata, avevo la musica che mi salvava come mi ha sempre salvato in ogni momento della mia vita. La vita è un insieme di alti e bassi che ti fanno crescere e ti fanno raggiungere la consapevolezza di ciò che vuoi essere. Lei è stata la fautrice di tutto quello che ho fatto. Io dovevo andare a suonare in una cover band a 16 anni, mio padre non voleva. Quando mia madre si ammalò, chiese a mio padre come regalo di mandarmi a suonare. Lo ha voluto lei. Mia madre aveva già disegnato un percorso che io ho realizzato. Io so che mia madre c’è, mi protegge”.
La carriera di Marco Masini è stata costellata anche dalla maldicenza:
“Ho vissuto un momento difficile. Iniziarono a presentarmi come il ‘funesto’ Masini, e dallo scherzo, la gente ha iniziato a crederci. Come si direbbe oggi è diventato virale. Non mi resi conto subito di quello che stava accadendo e questo, forse, fu il mio errore più grande. Ad un certo punto la casa discografica mi disse ‘Non possiamo fare promozione al tuo disco perchè non ti vogliono”.
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