La schiettezza è sicuramente uno dei pregi migliori di Marco Tardelli. Interpellato da “Vanity Fair” sulla questione omosessualità nel mondo del calcio, l’ex calciatore, campione del Mondo di Spagna 1982, con gol in finale contro la Germania Ovest, si schiera apertamente a favore del coming out:
“Sono convinto che sia arrivato il momento di finirla con queste questioni che non riguardano l’aspetto sportivo. Ognuno deve essere libero di fare le sue scelte e di dirle senza timori. Chi ritiene discriminante l’orientamento sessuale è uno stupido che non merita attenzione. Mi auguro che sempre più spesso calciatori gay trovino il coraggio di superare la triste barriera dell’ignoranza potendo esprimere i loro pensieri liberamente, su questo come su altri argomenti”.
A spingerlo a prendere posizione, le parole del giocatore belga Thomas Meunier, che ha sconsigliato, invece, ai calciatori gay di uscire allo scoperto per questioni di mentalità ancora retrograde: “Sconsiglio ai calciatori gay di uscire allo scoperto perché le persone sono stupide, la mentalità è ancora arretrata su questo argomento anche nei club. Conosco giocatori che si rifiuterebbero di giocare con altri che hanno fatto coming out. È spaventoso, per cui meglio che la situazione resti com’è per il bene della persona”.
Di parere completamente opposto Tardelli che ha dichiarato:
“Nei tanti anni che ho giocato al calcio non ho mai avuto sentore di qualche compagno o avversario gay, ma di certo per me non sarebbe stato un problema. Ovviamente, qualcuno ci sarà stato, ma sono cose personali che non devono in alcun modo influire sui rapporti all’interno di uno spogliatoio”.
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