Maria Grazia Cucinotta si è raccontata al Corriere parlando di Massimo Troisi, con il quale lavorò sul set de Il Postino nel ruolo di Beatrice.
“Troisi mi scelse dai provini. Fu Nathaly Caldonazzo a riferirgli di me. Le sono grata e le voglio bene, anche se non ci parliamo più. Mi tremavano le gambe a stare lì seduta di fronte a lui a leggere un copione. Io poi, che sono dislessica, mi mancava la preparazione, non avevo alcuna esperienza“.
Sui suoi problemi di dislessia, ha ricordato: “Non sono cresciuta in un quartiere facile, a un certo punto pensarono che fossi drogata, perché di droga ne girava tanta. Mia madre era disperata. Più collassavo e più passavo per la scema del villaggio“.
Con la dislessia, racconta, “non è facile a teatro soprattutto, perché al cinema rigiri la scena“. Poi l’aneddoto su un ruolo importante rifiutato: quello in L’avvocato del diavolo accanto ad Al Pacino e Keanu Reeves per una scena di sesso: “Non credo l’avrei fatta bene. Non ho mai avuto un buon rapporto con il mio fisico, soprattutto con il mio seno. Mi hanno anche definita sex symbol ma io mi sono sempre sentita ingombrante. Se a 20 anni avessi avuto la consapevolezza del mio corpo che ho adesso, sarebbe stato più facile”.
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