Ospite a “Nei tuoi panni”, Marina La Rosa ricorda la sua partecipazione al primo Grande Fratello della storia:
“Entro nella Casa a ventitré anni, ero molto giovane e non ero mai stata così lontana dalla mia famiglia, con i miei amici ero abituata a un contatto fisico, all’abbraccio, e questa mia caratteristica, associata probabilmente a una sensualità che già era abbastanza sviluppata, ha fatto sì che il pubblico in qualche modo il pubblico mi vedesse come quella grandissima gattamorta, perché io abbracciavo tutti”.
Marina La Rosa inoltre confessa di provare tenerezza per quella ragazza:
“Vedendomi adesso e osservando quella ragazzina provo tenerezza, perché ero ancora da strutturare. Se un tempo fossero esistiti i social io avrei avuto milioni di followers ma anche altrettanti dei cosiddetti hater. C’era un ragazzo con il cane, lui strattona un po’ il cane dicendo ‘spostati che sta passando quella’, e si apre questo varco di gente che mi fa passare guardandomi come se fossi un’appestata. E io li guardavo scioccata perché non capivo. Secondo me è gente che non ha molto da dire ed esterna così la loro idiozia”.
La showgirl torna anche su quel famoso appellativo, “gattamorta” che le diedero ai tempi e della sua maternità:
“Mi ricordo degli insulti, quello della gattamorta era la cosa più carina che mi dicevano. Probabilmente non vincerò il premio di madre dell’anno, è difficilissimo essere genitore, soprattutto oggi. È difficile perché sento una grande responsabilità, come madre di due maschi sento la responsabilità di crescere due adulti responsabili e più consistenti rispetto a quelli che ho conosciuto io”.
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