Simbolo della romanità, oggi vi parliamo di Mario Brega, all’anagrafe Florestano Brega. L’attore, che vanta una carriera molto lunga, viene ricordato prevalentemente per i suoi indimenticabili ruoli comici nei film di Carlo Verdone e per ruoli più drammatici nei film di Sergio Leone.
Mario ha saputo conquistare i cuori di più generazioni per la sua proverbiale anima popolare romana e molto ‘caciarona’.
Mario
La sua carriera con Sergio Leone, divenuto ben presto un suo caro amico, comincia quando recita nei ruoli di Chico in Per un pugno di dollari (1964), di El Niño in Per qualche dollaro in più (1965) e del caporale dell’esercito nordista Wallace in Il buono, il brutto, il cattivo (1966). In Per un pugno di dollari e in Buffalo Bill, l’eroe del Far West recita con lo pseudonimo di Richard Stuyvesant. In quest’ultimo, una scena di uno scontro a pugni con l’attore Gordon Scott, degenera in un vero pestaggio da parte di Brega in quanto più volte colpito dall’americano con eccessivo realismo. Recita anche il ruolo di uno dei due gangster che vanno alla ricerca di Noodles (Robert De Niro) nel teatro cinese, all’inizio di C’era una volta in America (1984).
La collaborazione con Carlo Verdone comincia, invece, nel 1980 con il film Un sacco bello, dove interpreta il padre comunista del figlio hippy Ruggero (Verdone) in cui ha regalato infinite perle. Com’è stato per la scena in cui, accusato d’essere “fascio”, ha replicato gridando “so comunista così, io”. Una battuta non prevista nel copione, totalmente improvvisata. Impossibile da dimenticare. Prosegue poi in Bianco, rosso e Verdone (1981) nel ruolo del camionista, er Principe, che si fermerà per fare un’iniezione alla Sora Lella. Nel 1982 appare sempre accanto a Verdone nel film Borotalco, dove interpreta il padre dell’attuale ragazza di Sergio, nonché possessore di un alimentari. Meno di rilievo invece il ruolo di Brega nel film Troppo forte del 1986.
Il primo incontro con Verdone
Verdone deve girare Un Sacco Bello, il suo primo film. Tutto è quasi pronto, manca solo da coprire un ruolo fondamentale: il padre di Ruggero. Nel bel mezzo della discussione tra Sergio Leone e Verdone, irrompe una voce più roca che mai: “Ah Sergioo, t’ho portato le melanzane, i carciofi, le zucchine, guarda che robba Sergioooo, guarda ‘ste arance, so’ da’a Calabbria Sergioooo!” Con il suo metro e novanta ed un cesto mastodontico di frutta e verdura fra le mani, Verdone venne così stregato e Mario Brega si aggiudicava involontariamente il ruolo del padre di Ruggero, il fricchettone. Lo racconta nella sua splendida maniera Verdone in questo video:
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