Massimo Boldi, intervistato all’uscita dei funerali di Silvio Berlusconi, ha raccontato il legame che ha avuto con l’ex premier e fondatore di Mediaset.
Chi era per lei Silvio Berlusconi?
Per me Berlusconi è come un fratello maggiore, lo conobbi alla fine degli anni Settanta. Veniva al Derby Club, che è stata la fabbrica del sorriso, che ha portato i nuovi cabarettisti della nuova generazione. Dopo Jannacci, dopo Gaber, Dario Fo, I Gufi, c’eravamo io, Cochi e Renato, Diego Abatantuono, Giorgio Porcaro, Giorgio Faletti. Lì ho conosciuto Berlusconi. Io facevo uno sketch che era il mubiliè della Brianza, e lui diventava matto a vedermi. Mi disse: “Farò una nuova televisione, vieni con noi”. Lui comprò TeleAlto Milanese, io venivo da Antenna3 Lombardia e con Teo Teocoli avevamo fatto uno spettacolo da 40 puntate in una stagione, un successo pazzesco, e con Berlusconi poi abbiamo fatto subito il Drive-In. Tutti ricordi che mi sembra impossibile che siano passati.
Quando ho firmato il contratto con Berlusconi, eravamo in via Rovani, nella zona del Parco di Milano, dove lui aveva una villa. C’eravamo io e Teocoli, scritturati in due per fare Drive-In. La cosa divertente fu che eravamo in questa stanza con Antonio Ricci, i segretari suoi amici, Dell’Utri e altre persone, e dopo aver firmato: “Allegria e Champagne”. Arrivò una magnum di champagne, sciabolata, e disse: ‘Con questi ragazzi, faremo la nuova televisione. Carlo, dia 50 milioni a questi ragazzi’. Il ragioniere tirò su una valigetta e via: ‘Li fatturiamo settimana prossima’. Son tornato a casa, ho detto a mia moglie, la Marisa: ‘Chiudi le finestre’. Ho buttato giù sul letto i 25 milioni e lei: ‘Mamma mia!’. Questo era Berlusconi, ragazzi.
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