Ospite della trasmissione di Rai Due “Belve”, Massimo Ferrero ha rivelato alla conduttrice Francesca Fagnani alcuni aspetti della sua vita. L’ex presidente della Sampdoria ha parlato a tutto campo della sua storia personale e del rapporto coi tifosi blucerchiati. Riguardo alla sua parabola calcistica, conclusa in modo tutt’altro che felice, non ha risparmiato stoccate:
“Non sono stato capito dai tifosi della Sampdoria. A Marassi mi insultano perché ho detto che l’inno non era bello e che invece era bello quella della Roma. Per quel motivo hanno cominciato ad offendermi, ma io non mi sono scusato. Ma non me n’è fregato un cavolo, perché i tifosi si sentono padroni dei club, venissero a lavorare. A me la Sampdoria non l’ha regalata nessuno”.
Diversi anche i passaggi sulla propria storia extra calcio:
“Se avessi sfondato come attore avrei cancellato Castellitto”.
Fu, inoltre, arrestato nel dicembre 2021 per reati societari e bancarotta nell’ambito di un’inchiesta della procura di Paola e l’intervista tocca inevitabilmente il delicato tema:
“Da quel giorno non sono più lo stesso. Quell’esperienza mi ha devastato, m’è cambiata la vita a settant’anni. Però credo nella giustizia, la verità verrà a galla. Sono rimasto scioccato proprio, non me l’aspettavo. Ha iniziato a uscirmi un sacco di sangue dal naso. Non si può parlare di impatto, è una cosa che non auguro a nessuno. Non mi apparteneva quella cosa. Pensavo di essere su ‘Scherzi a Parte’, se posso dire la verità. In carcere gli altri detenuti, che logicamente non conoscevo, mi cantavano ‘c’è solo un presidente’, è stata una cosa divertentissima. Avevano anche scritto ‘Ferrero libero’, perché nessuno poteva capire perché stessi là”.
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