Ospite a “Verissimo”, Massimo Ranieri si è aperto con Silvia Toffanin toccando corde molto delicate della sua vita, come la solitudine e le mancanze, ma soprattutto l’affetto del pubblico:
“Ho pagato tutti i miei sbagli per dedicarmi a questo mestiere. Io continuo a pagare, è una dannazione e accettiamola così, come è giusto che sia. Non può essere tutte rose, ci sono anche le spine: è umano sbagliare. Gli sbagli fanno bene alla mente, al cuore, all’anima e ti fanno crescere. Gli insuccessi fanno crescere. Il prezzo è alto. Vieni compensato di questa mancanza di mancanze che hai attraverso il pubblico che da sessant’anni mi ripaga con affetto e stima”.
Per lui è stato difficile stare lontano dalla sua famiglia:
“L’errore, in primis, è che ho lasciato la mia famiglia a 17 anni. Ero un ragazzino. Sono stato strappato dai miei fratelli e sorelle e dai miei genitori: questo è un prezzo alto. Mi sono ritrovato solo a Roma a 17 anni. Mi chiedevo chi sono?. Parliamo di 55 anni fa quando venni nella Capitale. Mi è mancato l’amore di mia mamma”.
Poi, un ricordo di Toto Cutugno:
“Toto era tanta roba. Uomo di onestà, signorilità, come cantautore lo conosciamo tutti. Per me è stato veramente un onore conoscerlo. Non aveva peli sulla lingua e quando mi ha detto delle cose tra un ciack e un altro o in camerino mi ha sempre detto cose che mi aspettavo mi dicesse, nel bene o nel male. Mi ha reso un uomo felice e mi ha detto delle cose di un’onestà che venivano dal cuore. Persona meravigliosa. Grazie Toto per tutto quello che ci hai lasciato”.
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