Il film
Matrix Reloaded è uscito nel 2003, scritto e diretto da Andy e Larry Wachowski. È il secondo film della serie di Matrix, uscito qualche mese prima del sequel Matrix Revolutions. Il film fu accolto in maniera positiva ma ritenuto inferiore rispetto al primo.
La trama
Sei mesi dopo la rivelazione di Neo quale Eletto, gli umani ribelli continuano a lottare contro le macchine, per la definitiva liberazione della specie umana. Guidati dallo stesso Neo, essi percepiscono l’inasprirsi della battaglia quando scoprono i piani delle macchine di distruggere Zion (nel centro della Terra) aprendosi la strada con trivelle. Viene emanato un ordine generale di ritornare a Zion per fermare l’avanzata delle macchine nel mondo esterno, ma chi crede nell’Eletto ignora l’ordine e si tiene fuori dalla cittadella per potersi connettere costantemente a Matrix, nella speranza di importanti comunicazioni dall’Oracolo.
Neo, oltre ai suoi già immensi poteri, sviluppa anche la “veggenza” (la capacità di acquisire, attraverso una percezione extrasensoriale, conoscenza di eventi, luoghi o oggetti, che possono essere nascosti oppure lontani nel tempo o nello spazio); i suoi sogni sono tormentati dall’immagine di Trinity che muore nel mondo virtuale. Durante un incontro con l’Oracolo, in effetti, gli viene detto che dovrà “comprendere” una scelta che, in cuor suo, lui ha già fatto. Le due possibilità tra cui scegliere sono salvare Trinity dalla morte o fermare le macchine. Nel frattempo Neo viene attaccato dai nuovi Agenti di Matrix (gli Agenti Thompson, Johnson e Jackson) che si dimostrano assai meno potenti di Neo.
L’Agente Smith, ormai non più un vero Agente, è divenuto un programma rinnegato alla stregua di un virus informatico, sfuggito alla cancellazione da Matrix (un programma obsoleto o fallito viene scartato ed eliminato) e dotato di nuovi poteri conferitigli involontariamente da Neo, tra cui il libero arbitrio e l’autoduplicazione autonoma…
Gli agenti
Per girare la scena in cui Neo combatte i cloni dell’agente Smith ci sono voluti ben 27 giorni di riprese. I cloni che neo sconfigge sono in tutto 80. Soltanto alcuni di questi vennero impersonati da Hugo Weaving; per lo più vennero usati degli stunt man ai quali venne cambiato il volto in computer grafica.
Quando Neo e l’agente Smith, invece, si incontrano per la prima volta faccia a faccia, negli occhiali di quest’ultimo si può chiaramente vedere riflesso uno dei pannelli riflettenti del film. Incredibilmente, nonostante quasi tutti i personaggi indossino occhiali da sole per la maggior parte del film, questo è l’unico errore del genere che si può notare.
I Lutti
La lavorazione di questo secondo film della trilogia è stata segnata da eventi luttuosi: si sono infatti verificati in corso d’opera il decesso dell’attrice Gloria Foster, che recitava la parte dell’Oracolo (nel successivo Matrix Revolutions sarà sostituita da Mary Alice), e della cantante Aaliyah, che interpretava il ruolo di Zee e non è riuscita a completare le riprese, e per questo successivamente sostituita da Nona Gaye.
L’artista, infatti, morì in un tragico incidente aereo. Al fine di mantenere il massimo riserbo sulla pellicola, le registe firmarono un contratto in cui era sancito che non avrebbero rilasciato interviste in merito.
Tank, operatore
Marcus Chong sarebbe dovuto tornare come Tank dal primo film, ma dopo un aspro litigio con Lana Wachowski , Lilly Wachowski e lo studio, la sua parte è stata riscritta e il personaggio viene ucciso fuori schermo. Ufficialmente, a Chong non è stato chiesto di tornare perché le trattative econonimiche tra lui e lo studio si erano interrotte (gli sono stati offerti $ 250.000 per fare entrambi i sequel, cinque volte l’importo che ha ricevuto per l’originale, ma ha chiesto $ 1 milione).
Chong, tuttavia, ha fatto causa alla compagnia per non aver onorato una promessa verbale e un contratto scritto che aveva per i sequel. In seguito ha affermato che i Wachowski hanno cercato di diffamarlo con affermazioni intenzionalmente false, causando la sua condanna a Hollywood. Lo studio ha ribattuto che Chong venne arrestato per aver minacciato i registi a seguito delle trattative salariali fallite.
Nel 2018, Chong ha pubblicato un documentario su YouTube chiamato ‘The Marcus Chong Story’, in cui ha fatto ulteriori accuse contro lo studio (ad esempio che gli hanno negato i diritti d’autore, l’hanno costretto a firmare un contratto falso e che hanno persino cercato di farlo “tacere”) così come altri colleghi del film.
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