L’attesa è finita. Da domani al cinema Matrix Resurrections, il quarto capitolo della saga iniziata più di 22 anni fa con l’iconico Matrix. Mattatore è ancora una volta Keanu Reeves nei panni di Neo, affiancato da Carrie-Anne Moss. Nelle nostre sale grazie a Warner Bros Italia.
TRAMA
Afflitto da strani ricordi, la vita di Neo (Keanu Reeves) prende una svolta inaspettata quando si ritrova all’interno di Matrix, ma non ne è consapevole. Questo cambia quando un uomo entra nel suo mondo per fargli capire che la realtà in cui vive non è reale. In un mondo fatto di due realtà, la vita quotidiana e cosa le si nasconde dietro, Neo dovrà di nuovo scegliere di seguire il bianconiglio. La scelta, pur essendo un’illusione, è l’unico modo per entrare e uscire da Matrix, che è più forte, più sicura e più pericolosa di prima.
RECENSIONE
Sequel diretto di Matrix Revolutions del 2003, ma nello spirito sequel dell’intero fenomeno culturale Matrix iniziato nel 1999, Resurrections continua la storia di Neo, Trinity e alcuni altri personaggi famosi della trilogia. Quello che sin da subito salta all’occhio è che, laddove Matrix desiderava parlare di grandi idee come il libero arbitrio e la natura della realtà, Resurrections non riesce mai davvero ad ancorarsi ad una trama più ampia e ad esaltare i suoi punti di forza. Anche l’azione fortemente coreografata del suo originale, non trova qui il suo compimento, risultando poco convincente. Certo è che Matrix, 22 anni fa, era anche e soprattutto un prodotto del suo tempo, che riprendeva i tropi sui lavoratori dei cubicoli aziendali, l’utopia della realtà virtuale e la noia del XX° secolo. Resurrections non può, chiaramente, a distanza di anni, avere lo stesso impatto dell’originale.
Impegnato a celebrare la saga, con continui richiami all’originale e cercando di analizzare l’adulazione e i miti che sono cresciuti intorno a Matrix per 22 anni, Matrix Resurrections risulta un’operazione nostalgica che non riesce fino in fondo a sostenere la magia del mondo che ha creato. I fan della trilogia gioiranno, però, nel vedere citazioni di scene iconiche e frammenti del passato.
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