Mauro Coruzzi è stato intervistato da Vanity Fair dove ha raccontato alcuni aneddoti sulla sua vita dopo l’ictus che lo ha colpito nel marzo dello scorso anno. Due mesi di degenza, poi tanta logopedia e riabilitazione.
«Al termine del percorso, ero in grado di parlare, ma solo in modo molto povero: ho continuato la terapia privatamente. Sono lontano dalla persona che ero. Fatico ancora anche con le scale, specialmente quando scendo».
Domenica In, Mauro Coruzzi: Per un mese non ho parlato, ora riesco a muovermi con moderazione”
Per una persona che, come lei, ha fatto della voce e della prontezza di riflessi le proprie caratteristiche, come è stato diventare improvvisamente muto?
«Ho avuto l’impressione di sprofondare nell’abisso: la voce per me è tutto. Ho cominciato a 18 anni in radio, poi ho fatto l’autore, e se devi spiegare un copione è importante che tu lo possa fare. Facendo televisione, sono diventato popolare proprio per il mio eloquio chiaro e spietato. Oggi sto riprendendo in mano la mia vita, ma l’umore è ancora molto altalenante. Però ho fatto una scoperta preziosa».
fonte VANITY FAIR
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