Nel 1980  Castellano e Pipolo firmano la regia di Mia moglie è una strega, remake (non dichiarato) del film del 1942 Ho sposato una strega di René Clair. Protagonisti della pellicola sono Renato Pozzetto e Eleonora Giorgi, che aveva già lavorato con il duo di registi in Mani di velluto.

Trama

Roma, 1656. La strega Finnicella (Giorgi) viene condannata al rogo dal cardinale Emilio Altieri. Il diavolo, suo amante, la fa ritornare in vita 324 anni dopo affinché possa vendicarsi su Emilio Altieri (Pozzetto), un lontano discendente del prelato che la incriminò: il piano consiste nel farlo innamorare di lei e poi ucciderlo. Così, rintracciato Emilio, Finnicella inizia a corteggiarlo, ma questi è fidanzato e prossimo alle nozze con un’altra donna,.Cominceranno così una serie di esilaranti avventure magiche, tutte ordite da Finnicella per tentare di conquistare Emilio, ma senza successo, tanto che, come ultima chance, decide di preparare un potente filtro d’amore da somministrargli il giorno stesso del suo matrimonio con Tania.
Emilio però, complice il suo essere astemio, fingerà di bere la pozione, ma deciderà comunque di non sposare Tania, lasciandola scornata sull’altare e correndo invece da Finnicella, confessandole il suo amore per lei. Felice di averlo fatto innamorare senza ricorrere ad artefizi, Finnicella decide di sposarsi a Parigi; nella capitale francese, confesserà ad Emilio di essere una strega, portandolo in giro sopra i cieli parigini a cavallo di una scopa volante.

Proprio su quella celebre scena “del volo su Parigi” c’è un simpatico aneddoto raccontato da Eleonora Giorgi in varie interviste. 

In sella alla scopa

Quel momento sul set è ormai un aneddoto storico legato a una situazione “artigianale” di effetti speciali. Avevano installato un front projection a Cinecittà, con un braccio meccanico e una sella da cavallo che il mio vestito doveva coprire, insieme alla scopa. Eravamo a circa dieci metri da terra, ci avevano fatto arrivare con una gru. Dovevamo simulare di andare in picchiata su Parigi, io ero davanti a Renato, ma lui era più paffutello e pesantuccio, quindi la differenza di peso tra me e lui ha fatto sì che andassimo in picchiata al contrario, siamo finiti con le gambe in su, rovesciati! Meno male che avevamo le cinture di sicurezza!

L’attrice, oggi 67enne, ha poi ricordato con affetto quel set, dove oltre che con Pozzetto recitò al fianco di Helmut Berger (il Diavolo):

Adoravo Renato, fa parte di quei grandi talenti con cui ho avuto la fortuna di lavorare. Lui era il Re dei comici lenti: pensiamo alle sue reazioni stupite, queste mi permettevano di essere veloce e candida. Quel set era bellissimo, avevo ritrovato Castellano e Pipolo dopo aver lavorato con loro in Mani di velluto e poi c’era Helmut Berger, lui era il più pazzo di tutti, specializzato nel trasformare il set in luogo di divertimento.  

Sul personaggio di Finnicella ha dichiarato: 

Io ho un lato molto disneyano nella vita, mi piace credere nel bene, che le cose vadano bene, al di là della realtà. Mi piace il lieto fine, lo impongo, mi piace chi crede nelle cose e le ottiene. Castellano e Pipolo, conoscendomi, mi hanno trovato questo personaggio disenyano con grande temperamento.