Michael J. Fox, volto noto e a noi caro per l’interpretazione di Marty McFly, protagonista della trilogia di Ritorno al futuro, di Alex P. Keaton nella sitcom Casa Keaton e di Michael Flaherty nella serie televisiva Spin City è afflitto dal 1991 da una grave forma di malattia di Parkinson giovanile, che ha deciso di rendere noto 7 anni dopo averlo scoperto. Ciò lo obbligò a ritirarsi quasi del tutto dalle scene dal 2000, ma gli consentì anche di lottare in prima fila per la ricerca sperimentale sulle cellule staminali. Per tale impegno, che lo ha portato anche a istituire la Fondazione Michael J. Fox, nel marzo 2010 il Karolinska Institutet gli ha conferito una laurea honoris causa.
Lo scorso sabato si è tenuta a New York la serata Gala della sua Fondazione, dove Micheal era presente insieme a tanti suoi amici che hanno aiutato ad alzare fondi per la ricerca, tra cui Denis Leary, Seth Rogen, Susie Essman, Brad Paisley, Joan Jett, Jane Pauley. Durante l’evento, l’attore ha riflettuto sull’impatto che il suo centro ha avuto nel portare attenzione sulla malattia del Parkinson e come il suo status di figura pubblica possa aiutare le persone che non familiarizzano con il Parkinson ad acquisire una maggiore consapevolezza su questa malattia.
Dal 2000 la Michael J. Fox Foundation ha raccolto più di 750 milioni di dollari per cercare di trovare una cura al Parkinson e questo è motivo di grandissimo orgoglio per l’attore. “Siamo stati in grado di raggiungere così tante persone e di ispirare scienziati a cercare nuove linee di ricerca” – ha rivelato l’attore ai microfoni di Hollywood Reporter. “Forse le persone che non sono malate di Parkinson, se dovessero avere a che fare con persone che invece ne sono afflitte, potrebbero dire che ne sanno qualcosa in più grazie a Micheal Fox”.
Commenti recenti