Miguel Bosé ha deciso di riapparire sulla televisione spagnola dopo una lunga assenza, rilasciando una controversa intervista a La Sexta. Mesi fa il cantante era stato bannato da Twitter per aver diffuso fake news ai suoi milioni di follower, e da allora non dava più notizie di sé. Ora arriva questa intervista, realizzata in Messico con l’amico Jordi Évole, che sarà destinata a far parlare: divisa in due puntate (la prima è andata in onda l’11 aprile, la seconda è prevista il 18), è stata ripresa da tutta la stampa spagnola, a partire dal País, e ora sta facendo il giro del mondo.
Da una parte il cantante spagnolo ha confermato la sua posizione negazionista in merito al coronavirus, dall’altra ha affrontato temi molto scottanti, come l’abuso di droghe del suo passato turbolento, la rottura dal compagno Nacho Palau, il rapporto difficile con il padre.
Il negazionsimo
All’inizio dell’incontro, Miguel Bosé ha chiesto al giornalista di togliersi la mascherina:
«Sono negazionista e questa è una posizione che tengo a testa alta. C’è un disegno che non si vuole far sapere, questa è la verità».
Bosé è arrivato addirittura a insinuare come la madre Lucia Bosè, grande icona del cinema italiano, non sia morta di Covid, ma sarebbe stata sedata “a morte” dai protocolli sanitari esistenti all’inizio della pandemia per la quale gli anziani “non erano la priorità”:
«Non è stato il virus a ucciderla, ma qualcos’altro… Se parlassi direi cose molto pericolose per chi doveva curarla».
Di fronte alla netta opposizione di Évole – questa parte dell’intervista verrà diffusa integralmente domenica prossima, 18 aprile – Bosé è passato a raccontare la sua vita privata, fermandosi a lungo sugli anni più difficili del suo passato. «Sì, ho vissuto anni selvaggi, nei quali scoprii la mia parte oscura. Droga, sesso bestiale, sostanze…».
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