Il film
Il film è uscito nel 2000 diretto da John Woo. La pellicola è il sequel di Mission: Impossible di Brian De Palma, con protagonista Tom Cruise, che in quest’occasione è stato anche produttore del film. Se per Mission: Impossible Cruise era stato pagato 70.000.000 di dollari, per questo sequel ne prese solamente 20.000.000, riservandosi però una percentuale sugli incassi. Prima che ad Anthony Hopkins, il ruolo di Swanbeck era stato offerto a Ian McKellen, che non poté accettare perché impegnato in un lavoro teatrale a Londra.
La trama
L’esperto di biochimica Vladimir Nekhorvich invia un messaggio a Ethan Hunt, suo vecchio amico, avvertendolo che la Biocyte Pharmaceuticals lo ha costretto a sviluppare un virus per trarre profitto dalla commercializzazione dell’antidoto. Cerca di organizzare un incontro con Ethan per neutralizzare il virus (Chimera) e rendere disponibile l’antidoto (Bellerofonte). Con Hunt in vacanza e senza la possibilità di comunicare, l’IMF manda l’agente Sean Ambrose a impersonarlo, per scortare Nekhorvich su un aereo di linea. Ambrose, invece, uccide Nekhorvich, ruba Bellerofonte e si paracaduta dall’aereo, lasciandolo precipitare con tutti i passeggeri.
Il comandante del IMF Swanbeck richiama in servizio Hunt, informandolo delle circostanze della morte di Nekhorvich e della responsabilità di Ambrose. Swanbeck incarica Hunt di recuperare il virus e la sua cura, e gli fa reclutare l’ex compagna di Ambrose, Nyah Nordoff-Hall, una ladra professionista, per spiarlo.
La squadra dell’IMF, che comprende l’esperto di computer Luther Stickell e il pilota Billy Baird, si reca a Sydney, in Australia, dove si trovano i laboratori Biocyte, ed anche Ambrose. Mentre Hunt si occupa della Biocyte, Nyah riallaccia la sua relazione con Ambrose e trasmette informazioni alla squadra. Durante un incontro all’ippodromo, Ambrose mostra a McCloy, CEO della Biocyte, un video che illustra gli effetti di Chimera, prima di ricattarlo per ottenere la sua collaborazione. Nyah ruba la scheda di memoria della fotocamera dalla giacca di Ambrose e la consegna a Hunt. Così apprendono che Chimera ha un periodo di inattività di 20 ore prima di causare la morte della vittima. Bellerofonte può salvare la vittima solo se usato entro quell’intervallo di tempo. Quando Nyah rimette nella giacca la scheda di memoria , Ambrose si accorge che è nella tasca sbagliata….
Le curiosità
- Secondo alcuni, il film presenta evidenti somiglianze con la pellicola del 1946 Notorious – L’amante perduta, di Alfred Hitchcock.
- La pellicola ha avuto altri cinque sequel: Mission: Impossible III (2006), Mission: Impossible – Protocollo fantasma (2011), Mission: Impossible – Rogue Nation (2015), Mission: Impossible – Fallout (2018) e Mission: Impossible – Dead Reckoning – Parte uno (2023).
- A Ian McKellen era stato offerto il ruolo di Swanbeck in Mission: Impossible II, ma non potè accettare il ruolo perchè era impegnato in un lavoro teatrale a Londra. Il ruolo poi andò a Anthony Hopkins.
- A causa delle riprese di questo film Dougray Scott dovette rinunciare al ruolo di Wolverine.
- Tom Cruise non volle controfigure, nemmeno nelle scene più pericolose, come quella iniziale su una parete rocciosa nello Utah, nella quale però fu usata una invisibile imbragatura di protezione.
- Il primo montaggio era di tre ore e mezza. La Paramount Pictures invece non voleva superare le due ore. Questo spiegherebbe perché ci sono così tanti buchi di trama ed errori di continuità nel montaggio teatrale.
- La casa sul lungomare di Sean Ambrose ( Dougray Scott ) sul porto di Sydney non è una vera casa. Si trovava a Bradley’s Head, era fatta di polistirene e demolita dopo le riprese.
- Per la scena del “coltello nell’occhio”, Tom Cruise ha insistito affinché venisse usato un vero coltello, e che si fermasse esattamente a un quarto di pollice dal suo bulbo oculare, invece che “da qualche parte vagamente vicino al suo occhio”, come suggerito dal regista John Woo. Così il coltello è stato collegato a un cavo che è stato misurato attentamente per ottenere l’effetto, e Cruise ha insistito affinché Dougray Scott usasse tutta la sua forza nella lotta che ne seguì.
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