Morgan è uno dei primi concorrenti ufficiali della nuova edizione di “Ballando con le stelle”. Un ruolo insolito per l’artista ecclettico, profondo conoscitore musicale, tanto che qualche giorno fa Simona Ventura aveva commentato, dalle pagine del settimanale “Chi”, la sua partecipazione allo show di Rai1:
“Mi piace, speriamo che arrivi alla fine. Sai com’è, con lui un giorno ti volti e non c’è più, ma Milly Carlucci sa il fatto suo”.
Parole che non sono passate inosservate: oggi è proprio Morgan a rompere il silenzio sulla sua partecipazione a “Ballando”, attraverso una lettera indirizzata proprio a Simona Ventura ed affidata a “Chi”:
“Carissima Simona Ventura, io non solo mi ritengo totalmente fuori dal mio contesto naturale, ma di essere inappropriato in quel ruolo. Però, quello che invece è appropriato, è che si tratta di lavoro. E io, che sono un uomo di cultura, con tre figlie, che ha voglia di vivere, che ha lavorato tanto ma vive una dimensione che prende il nome di ‘mobbing’ sono costretto a farlo“
Morgan, poi, continua ammettendo di farlo per mantenere le sue figlie e di non riuscire a lavorare con la musica, di cui è profondo conoscitore:
“Sono uno dei più grandi conoscitori della canzone italiana. Però, quando si fa un programma su questo tema, la Rai non lo affida a me, ma a persone con meno competenze ed esperienza. Ho fatto sette edizioni di X Factor vincendone cinque e trovandomi nel Guinness dei primati perché sono il più grande talent scout del mondo. E io non dovrei fare la televisione? Non lavoro, così mi portano via la casa, mi pignorano i concerti, mi denunciano perché non pago gli alimenti alle figlie?“
E conclude ironicamente, non risparmiando frecciatine:
“A Ballando con le stelle farò imparare a parlare italiano alle persone, almeno. E poi magari qualche balletto riuscito potrei anche realizzarlo. Ma soprattutto farò cultura, che è il mio ambito. Infatti, dove oggi mettono Stefano Bollani, Brunori Sas, Manuel Agnelli o Enrico Ruggeri, sono tutti posti che occupano al posto mio. Intanto io insegno all’università la storia della musica“.
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