Morgan è stato intervistato dal Corriere dopo il grosso polverone nato dalle accuse di diffamazione, stalking e revenge porn mosse contro di lui dalla ex Angelica Schiatti. L’udienza è stata fissata per il prossimo 13 settembre, nel frattempo sia la Warner sia la Rai lo hanno scaricato.

Credo di stare male. Non suono, non ho neanche la possibilità di parlare. Mi hanno silenziato, azzerato. Io sono una persona sonora, soffro se non posso esprimermi” ha detto Morgan. “Dice che siamo stati insieme tre mesi, ma sono stati otto anni di affinità elettive in cui ci scrivevamo 500 messaggi al giorno. All’inizio, abbiamo avuto una storia. Dopo, ci siamo frequentati da amici del cuore e anche da amanti. Abbiamo avuto un costante scambio artistico, intellettuale, emotivo, ci dicevamo “ti amo”. Era la relazione di due persone che, messe una accanto all’altra, erano naturalmente felici in un costante processo di scambio, edificante, produttivo, creativo”.

E continua:  “Era la mia musa, eravamo io il suo punto di riferimento e lei il mio“. Il loro rapporto, secondo Morgan, è diventato più solido “quando sono stato sfrattato nel giugno 2019”, anno in cui lasciarono i rispettivi compagni, “io Alessandra, da cui aspettavo una figlia, e abbiamo deciso di sposarci”. “Sergio Staino ci ha sposati simbolicamente con una cerimonia comunista, in uno sgabuzzino della Rai. Poi, ho chiesto ufficialmente la mano di Angelica alla sua mamma. Siamo a febbraio 2020″, ha detto il cantante. Tre mesi prima della querela “avevo un problema serio di tossicodipendenza. Angelica mi diceva: lo risolviamo insieme, poi ci sposiamo e facciamo una famiglia”, il cantante specifica che per lei intraprese delle cure per disintossicarsi.

Per Angelina Schiatti “ho fatto una cura al cervello” – ha raccontato Morgan – “Una cura potentissima, quasi un elettroshock. Mi ha mollato lì, sotto gli elettrodi e non l’ho più vista”. Il cantautore dice di essersi sottoposto alla Transcranial magnetic stimulation, una procedura che stimola le cellule nervose del cervello che controllano l’umore. Ha ricordato che quando uscì dall’ospedale lei lo bloccò su Whatsapp: “Non voleva più parlarmi, mi ha tolto la parola dopo otto anni che erano stati un fiume di parole, di scambio di anime. Questo è. Fino al giorno prima, ci parlavamo ogni secondo e, di colpo, si era trasformata”.

Nonostante la compagna l’avesse lasciato, Morgan proseguì le cure “per me e per mia figlia che era nata poche settimane prima. A ogni terapia, sentivo come se una mano mi toccasse il cervello dentro nella testa, una sensazione che mi metteva in uno stato di ipersensibilità, diventavo molto facile al pianto. Non ero in grado di affrontarla senza la presenza di Angelica”.