È stato condannato aotto anni di carcere Mustafa Minte Lamin, il pusher 33enne ritenuto responsabile di aver ceduto una dose di eroina fatale all’attore Libero De Rienzo, morto a 44 anni d’overdose il 15 luglio del 2021, nella sua abitazione di Roma. Lo ha deciso il giudice monocratico di Roma assolvendo l’imputato dall’accusa di morte come conseguenza di altro reato ma riconoscendo la cessione di droga.
Il pm Francesco Minisci, titolare del fascicolo sulla morte dell’attore, aveva chiesto una condanna complessiva a 13 anni: nove anni per la detenzione e la cessione dello stupefacente e 4 anni per l’accusa di morte come conseguenza di altro reato: “Vi è inoppugnabile riscontro della cessione alla luce della droga trovata a casa” dell’attore, ha spiegato il pubblico ministero in aula nella sua requisitoria. Si trattava di sostanza “tossica e impura che ha causato l’evento morte. Minte era perfettamente a conoscenza del fatto che De Rienzo fosse un consumatore abituale di sostanze stupefacenti. Al punto che quando si accordarono per incontrarsi non fu necessario chiedere l’indirizzo dell’attore. Le relazioni di medico legale e esperto tossicologo sono molto chiare al riguardo: De Rienzo morì non per patologie pregresse ma semplicemente per aver assunto una quantità importante di metaboliti della eroina”.
Il pusher venne arrestato il 28 luglio, due settimane dopo la morte di De Rienzo. Per gli accertamenti dei carabinieri del Nucleo operativo della Compagnia di Roma San Pietro, sono stati preziosi i dati emersi dallo smartphone dell’attore. Secondo gli inquirenti, Minte Lamin spacciava quotidianamente e prevalentemente “a domicilio”, spostandosi in metro.
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