Oliver Hardy
Nato nel 1892, Oliver passò alla storia poiché costituì con Stan Laurel la più famosa coppia comica della storia del cinema. Il duo Laurel & Hardy in Italia fu ribattezzato Stanlio e Ollio.
Hardy è stato un innovatore soprattutto per quanto concerne la gestualità, fatta di movenze buffe, ma al contempo eleganti e agili. In particolare il talento comico di Oliver Hardy era caratterizzato dal camera-look: un espediente cinematografico consistente nel rivolgersi direttamente agli spettatori per ricercarne la complicità, guardando direttamente nella cinepresa. Questo meccanismo filmico, gradito dal pubblico che si sentiva così coinvolto nel racconto cinematografico, fu uno dei punti di forza dell’attore americano nelle pellicole con Stan Laurel. L’attore ha spesso cantato anche in alcuni film del duo, dimostrando così anche un grande talento vocale blues.
Il successo e l’incidente
La prima apparizione come coppia è in “Duck Soup” che esce nel marzo del 1927. Il primo film pensato espressamente per Oliver e Stan è “The second hundred years”, pellicola che rappresenta anche il debutto di Hardy come protagonista, dopo essere apparso come spalla, comparsa e antagonista in quasi 270 produzioni. Tra fine anni ’20 e inizio anni ’30, il duo gira alcuni capolavori come “The battle of the Century”, “Leave ‘Em Laughing” e “The music box” che vince l’Oscar per il miglior cortometraggio.
Meno prolifica di Stan ma comunque molto altalenante la vita sentimentale di Oliver Hardy; in seguito al divorzio richiesto dalla prima consorte conobbe la futura seconda moglie sul set di The Flying Deuces, con la quale rimase sposato fino alla morte.
Il 10 aprile 1955, dieci giorni prima dell’inizio di un nuovo progetto che li avrebbe rivisti insieme, Stan fu colpito da un ictus. Quando Stan si riprese, fu Oliver ad ammalarsi, e così il progetto venne definitivamente accantonato. Nel settembre 1955 Hardy venne colpito da un infarto.
Gli ultimi anni
Oliver Hardy trascorse il 1956 cercando di riprendersi e sottoponendosi a una dieta molto rigida. Per la prima volta nella sua vita si ritrovò ad essere magro, cosa che non gli piaceva affatto. Preferì abbandonare le scene e chiudersi in casa, senza vedere più nessuno. Il 14 settembre del 1956, un ictus lo portò alla semiparalisi; non poteva quasi più muoversi e, come racconta lo stesso Stan, aveva difficoltà anche a parlare, per cui i due ricorsero alla loro arte mimica per comunicare a gesti.
In una lettera che Stan inviò a John Municino il 9 luglio del 1957, si fa riferimento a un cancro che si era sviluppato nell’organismo di Oliver e che lo fece dimagrire ancora di più.
Morì la mattina del 7 agosto del 1957 all’età di 65 anni, presso la casa della suocera, al 5421 di Auckland Ave., a North Hollywood. È stato cremato e le sue ceneri sono state seppellite nel Masonic Garden (giardino massonico) del cimitero Valhalla Memorial Park Cemetery, a Nord di Hollywood. Stan, pur consapevole delle pessime condizioni dell’amico, rimase comunque sconvolto alla notizia della sua morte. Dichiarò alla stampa: «Che cosa c’è da dire. È scioccante, naturalmente. Ollie era come un fratello. Questa è la fine della storia di Laurel e Hardy».
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