Ozzy
Il “Principe delle Tenebre“, nonchè padrino dell’heavy metal, è una di quelle figure leggendarie nella storia del rock, quelle figure forse più note per i loro atteggiamenti bizzarri che per le loro canzoni. A proposito di Ozzy, non c’è dubbio: l’ex frontman dei Black Sabbath è a oggi uno degli artisti su cui sono andati alimentandosi negli anni decine di miti, speculazioni e storie raccapriccianti. Una di queste storie, probabilmente nota a molti, risale al 20 gennaio 1982, durante il tour in supporto a “Diary Of A Madman”, secondo album solista uscito tre mesi prima, e si esibiva al Veterans Memorial Auditorium.
Il pipistrello
Nel corso degli anni Ozzy si era fatto la reputazione di essere uno senza regole e la storia con i Black Sabbath aveva consegnato ai fan l’immagine controversa di Principe delle Tenebre che tanto affascinava. E’ forse per questo che un giovane della zona, Mark Neal, pensò fosse una buona idea partecipare allo show facendo qualcosa che, secondo lui, Ozzy avrebbe potuto apprezzare. Neal, che all’epoca aveva 17 anni, si lasciò convincere dai suoi amici a fare un gesto goliardico e prendere la carcassa di un pipistrello per portarlo al concerto. Il ragazzo prese il mammifero alato, lo mise in un sacchetto nascosto nella giacca e andò all’Auditorium.
A volte basta davvero poco per fare la storia. Basta un attimo, una decisione presa senza pensare alle conseguenze, per puro divertimento. Proprio come quella di Neal che, facendosi strada tra la folla, arrivò abbastanza vicino al palco dove si stava esibendo Ozzy per lanciare quel pipistrello che aveva conservato con così grande cura, un omaggio al Principe delle Tenebre. Vedendolo ai suoi piedi, Ozzy lo raccolse e con un morso gli staccò la testa, convinto che si trattasse di un giocattolo di gomma. E del resto chi poteva mai andare a pensare che quello planato in malo modo nei pressi del microfono fosse un vero pipistrello?
Ora, la storia riporta due versioni: una che racconta, appunto, di un pipistrello morto. L’altra parla di un animale ancora in vita che, addirittura, avrebbe addirittura ricambiato il morso un secondo prima:
“Credo fosse rimasto intontito dai riflettori perché era immobile e pensavo fosse un giocattolo – dirà Ozzy – L’ho messo in bocca e ha cominciato a sbattere le ali. Mi sono spaventato e ho cercato di allontanarlo velocemente dalla bocca finendo per decapitarlo. Era caldo e croccante, come il cibo da fast food”.
Vivo o morto, dopo il concerto Ozzy fu subito trasportato in ospedale per fare un trattamento antirabbico e tutte le visite del caso. L’incidente tra Ozzy Osbourne e il pipistrello è riuscito negli anni a diventare quasi proverbiale, tanto da spingere Ozzy Osbourne a dichiarare:
“Non è così che voglio essere ricordato, ma so che resterò il tizio che ha staccato con un morso la testa di un pipistrello. Sarà il mio epitaffio. Non ci sarà scritto ‘Qui giace Ozzy Osbourne, ha fatto delle cose buone’ ma ‘Qui giace quel pazzo che ha morso un pipistrello’.”
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