Il 24 febbraio 1955, usciva in Spagna la pellicola di Ladislao Vajda che ha commosso il mondo intero. La storia del piccolo Marcellino, ritrovato dai frati di un convento, che diventa amico della statua di Cristo Crocifisso e che vedrà esaudito il suo più grande desiderio è una fiaba popolare che non conosce tempo.
L’attore si chiamava Pablito Calvo fu scelto tra più di 5000 piccoli aspiranti attori, all’epoca aveva solo 6 anni.
LA CARRIERA
Il felice esito del film convinse il produttore spagnolo Chamartin a far interpretare a Pablito altre due pellicole, sempre dirette da Vajda, ‘Mi tio Jacinto’ del 1956 e ‘Un angel paso’ por Brooklyn’ del 1957. Piu’ tardi, e sempre doppiato da una donna che imitava la voce da bambino, interpreto’ altri cinque film tra cui, nel 1958, ‘Toto’ e Marcellino’, film comico diretto da Antonio Musu in cui il Principe della risata interpretava la parte di un ladruncolo che, per sfuggire alla polizia, si finge zio del piccolo Marcellino
Non conseguì la carriera di attore e a sedici anni lasciò il cinema per studiare ingegneria industriale; dopo la laurea esercitò per anni la professione e in seguito diresse alcune agenzie immobiliari. Nel 1976 si sposò con la coetanea Juana Olmedo, dalla quale nel 1979 ebbe un figlio, Pablito Jr. In un’intervista rilasciata a Meteore non sembrava avere nostalgia del suo passato al cinema. Durante l’intervista non sapeva dell’enorme successo, quasi 8 milioni di telespettatori. Potete vederlo al minuto 14.
LA PRECOCE MORTE
E’ morto ad Alicante, all’eta’ di 52 anni, nell’Ospedale Vistahermosa di Alicante a causa di un aneurisma.
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