Il caso Caltagirone arriva in Tribunale. Si è svolta ieri la prima udienza, presso il Tribunale monocratico di Roma, del processo che vede coinvolte Pamela Perricciolo ed Eliana Michelazzo, le due ex agenti di Pamela Prati, imputate per sostituzione di persona e per aver creato la farsa di Mark Caltagirone.
Nel maggio del 2019 la stessa Prati, dopo avere annunciato di essere pronta a convolare a nozze con l’imprenditore, ha ammesso di essere stata vittima di un raggiro da parte delle sue agenti che avrebbero inventato l’esistenza di Caltagirone per ottenere clamore mediatico. Le due agenti sono state, quindi, querelate dalle persone che le due imputate hanno utilizzato, a loro insaputa, per interpretare Caltagirone e il figlio che “l’imprenditore” aveva in affido. Le ex manager della Prati, per rendere più credibile la messa in scena, avevano infatti inviato a giornali e tv le foto delle due ignare parti lese.
Se la Perricciolo, che non si è presentata in aula, ha chiesto l’affido ai servizi sociali presso la Croce Verde di Fermo, Eliana Michelazzo intercettata dalle telecamere di “Pomeriggio Cinque” fuori dal tribunale ha fatto sapere:
“Sono contenta di essere venuta perché come sempre voglio metterci la faccia. Sono ‘vittimissima’ e vorrei che giustizia fosse fatta e che io ne uscissi pulita come sono sempre stata. Pamela Perricciolo vittima? Non credo sia vittima perché da quanto io so è stato fatto tutto da lei. Pamela Prati? Vittima al 50%. Si parla di minori e i minori non si toccano, capisco anche i genitori del bambino che ancora oggi li ho visti molto tesi e dispiaciuti per tutta questa situazione”.
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