Nel corso di un’intervista concessa al “Corriere della Sera”, Pamela Prati torna sul caso Mark Caltagirone, una truffa che per mesi ha tenuto banco nei salotti di gossip e sui giornali. Nonostante la showgirl si dica non disposa più a parlarne, racconta:
“Preferirei che quel nome non comparisse in questa intervista. Ho subito una truffa affettiva crudele, tagliata su misura per me. Non voglio aggiungere nulla: se ne stanno occupando gli avvocati nelle sedi appropriate”.
Quando, poi, le chiedono come mai abbia raccontato una serie di bugie riguardanti quest’uomo che effettivamente non esisteva, dice:
“Nella mia autobiografia l’ho spiegato: sono stata spinta a farlo. Nessuno ha chiesto conto a Roberto Cazzaniga, il pallavolista che ha subito una truffa simile. Per lui solo solidarietà e affetto: peraltro sacrosanti. Quello che mi dispiace è che tuttihanno pensato ci abbia guadagnato qualcosa, eppure da quando è successo io non ho più lavorato. Ho subito una violenza gravissima e francamente non posso che andare a testa alta per essere sopravvissuta”.
Qual è la cosa più assurda che le hanno regalato gli ammiratori?
“Oltre a tantissimi fiori che spesso portavo in chiesa? Beh, l’omaggio più incredibile è stato una cassa di aragoste! Che a mia volta ho regalato, perché non le mangio. Mi fanno tenerezza, come gli agnellini, il maialino e i conigli”.
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