Giorgio Panariello è stato intervistato da Repubblica in occasione della quarta stagione di Lol 4. Ecco un estratto:
Il suo Festival di Sanremo nel 2006 fu criticato. Ci pensa mai?
«Sanremo non è il mio posto. Ci vuole pelo sullo stomaco e sangue freddo. Io mi agito. Pensiamo che Amadeus sia quello di Affari tuoi, ma ha fatto i Festivalbar, anni di dirette, la radio. Come Carlo Conti ha sempre la situazione sotto controllo. Quando Carlo faceva Sanremo gli mandavo i messaggi, credevo che rispondesse nei blocchi pubblicitari. No, rispondeva mentre cantavano gli artisti. Lui, Ama, e tutti i conduttori bravi hanno il controllo di loro stessi, io non dormivo la notte. Ti svegli, la mattina dopo vai in conferenza stampa e ti dicono le peggio cose. Non vedevo l’ora che arrivasse domenica. Mi hanno massacrato ma ci sono stati festival peggiori».
Si è sentito tradito dal cinema?
«C’è questa idea che se lavori con Neri Parenti, Pieraccioni o fai i film di Natale non puoi interpretare altre storie e se fai troppa televisione non puoi fare un ruolo drammatico. C’è una specie di razzismo artistico difficile da sradicare, a certi registi non vengo in mente. Magari li incontro alle cene: “Ti ho visto a teatro, bravo”, però non mi chiamano. Farò più fatica ma ho pazienza. Spero che mi succeda com’è successo a Diego con Regalo di Natale, sono sicuro che anch’io avrò la mia occasione. Intanto un ruolo drammatico ce l’ho avuto grazie a Mimmo Calopresti in Uno per tutti».
fonte REPUBBLICA
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