Ospite della sala stampa della Camera dei Deputati, dove con Martina Semenzato, presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio nonché su ogni forma di violenza genere, Paola Barale presenta il suo libro “Non è poi la fine del mondo”, in cui racconta la sua esperienza di menopausa precoce che accompagna la mozione di legge presentata alla Camera dei Deputati il 13 ottobre:
“Uno dei temi più importanti della menopausa, quando accade prima della scadenza naturale, è quello della gravidanza. Io non ho mai voluto figli, è stata una scelta ben precisa. Ma quando vieni a sapere che non potrai più averli, ebbene, ti destabilizza. Almeno inizialmente. Poi una donna ci riflette e razionalizza. Alla fine ho pensato: ma se non li volevo prima che faccio, li voglio adesso solo perché non posso?”
Per quanto riguarda la sua sessualità, la Barale racconta:
“Alla mia età però si arriva a una consapevolezza diversa che permette di vivere la sessualità con maggiore selezione. Non è certo la ‘tartaruga’ a farmi eccitare. Ma questo è un percorso naturale di crescita. Con il passare degli anni quel tipo di approccio solo fisico diventa sempre più impegnativo, Finché cominci ad abbassare le luci di tutte le stanze di casa. Ormai siamo all’anticamera del buio pesto”
E spiega quali sono i tabù ancora da combattere:
“Il primo tabù da sfatare è proprio questo: menopausa uguale a vecchiaia. La menopausa è solo una fase di cambiamento e di nuova consapevolezza. Una rinnovata bellezza che deve essere sostenuta con azioni concrete: esercizio fisico, alimentazione, autostima”.
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