Paolo Bonolis è stato intervistato dal Corriere.it in cui ha avuto modo di raccontare i suoi esordi e i suoi progetti futuri. Ecco un piccolo estratto:
Se non il conduttore, quale altro mestiere avrebbe fatto?
«Studiavo per fare una carriera diplomatica: fortunatamente per questo Paese ho intrapreso un’altra strada».
Non sarebbe stato bravo?
«Ho molta pazienza ma in certi contesti viene meno. Tipo Erdogan lo avrei diplomaticamente mandato a quel paese. Incontrando la tv ho avuto la più grande fortuna che ti possa capitare: tutti noi siamo portatori di una o più talenti, solo che spesso non lo sappiamo. Era il 1981 e casualmente, perché avevo il motorino, ho accompagnato un mio amico a un provino alla Rai. Stavo stavo studiando Istituzione e diritto romano. A un certo punto mi hanno detto: e tu non lo fai?».
L’ha fatto.
«Poco dopo mi hanno chiamato per prendere parte a una trasmissione per ragazzi: mi davano 12 milioni di lire per un anno. Allora a casa non si navigava nell’oro, quindi non ho esitato. Lì ho capito che era quello che mi piaceva».
Nella sua carriera c’è anche un ruolo d’attore. Lo rifarebbe?
«Ma no. L’ho fatto perché mi piace il cinema e per una volta ho voluto viverlo dalla sala macchine grazie ad Alessandro d’Alatri, che mi ha convinto insistendo in modo morboso. Ma sul set mi sono reso conto che i tempi nel cinema sono diversi da quelli della tv».
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