Ospite nella puntata di esordio di “La Tv dei 100 e uno”, il nuovo show di Canale 5 condotto da Piero Chiambretti, Paolo Bonolis racconta ai bambini protagonisti del programma come ha affrontato il disagio causato dalla balbuzie:
“Mi hanno fatto fare teatro a scuola e mi sono accorto che sulla parte imparata, non accusavo problemi di balbuzie. Io dovevo dire: ‘Arrivano le guardie…’. Quando ho imparato dire le mie battute, non smettevo più. Il regista, alla prima, mi diceva: ‘Basta!’. Ma io continuavo a ripetere: ‘Arrivano le guardie! Arrivano le guardie!’. Mi sono accorto che potevo parlare perché sapevo. Ho capito che c’era bisogno di una corsia preferenziale, perché troppi pensieri ingombranti uscivano tutti assieme e si creava tipo Raccordo Anulare a Roma”.
Poi, Chiambretti incalza e chiede a Bonolis se i genitori siano stati d’aiuto in questo suo disagio. Il 61enne con tono ironico ha replicato:
“Mi prendevano in giro. Mio padre soprattutto. Quando non riuscivo a pronunciare una parola mi diceva: ‘Aò, scrivi…’”.
In una precedente intervista il conduttore aveva confessato che spesso veniva preso in giro per il suo problema di balbuzie:
“A scuola all’inizio ridevano e qualcuno mi prendeva in giro. Ma alla fine non ne potevano più e sbadigliavano. La maestra optò per l’interrogazione scritta. I miei genitori sono stati fondamentali per la mia autostima. Mi fecero comprendere che il mio difetto mai mi avrebbe impedito di essere come gli altri”.
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