Intervistato da Tommaso Zorzi a “Il punto Z”, Paolo Bonolis ha risposto alle critiche poco carine che Pippo Baudo ha mosso, qualche giorno fa, contro di lui ed alcuni dei suoi programmi (qui le dichiarazioni di Baudo). Baudo si scagliava soprattutto contro un modo di fare tv volgare e sulla ripetitività di certi programmi, sintomo della mancanza di nuove idee. Sarcastica come sempre la risposta di Bonolis:
“Ognuno dice quello che può. Pippo pensa questo e dice questo, che gli devo dire io? Io faccio da 11 anni avanti un altro e lui ha fatto 13 Sanremo. Ci sono forme di accanimento in tutti noi”.
Zorzi ha, poi, chiesto a Bonolis della dichiarazione: “Per fare trash devi essere trash”:
“Per fare trash e raccontare il trash devi immergerti in quello che pensi sia trash. Come quando ti immergi e ti metti la muta, ti devi vestire da subacqueo. Se vuoi fare trash devi accettare di raccontarlo facendone parte. Altrimenti saresti un altezzoso che lo guardi dall’alto e non lo capisci. “
Bonolis, che è in grado di passare da un’argomento serio ad uno più leggero, spiega così questa abilità:
“Cambi registro. Tutti abbiamo diversi registri. Io ho un mio registro che è di disincanto, di sorridere di tutto quello che ci circonda. Ma ho anche un altro registro che mi permette di essere serio e di capire cosa merita attenzione. E quindi switchi e cambi. Se non fosse così saremmo fin troppo prevedibili.”
Immancabile la domanda in merito al suo rapporto con le nuove tecnologie. Bonolis che possiede un telefonino di vecchia generazione afferma:
“Burrascoso sarebbe se ci litigassi. Io la ignoro. Ragionare nel mondo dei social non mi interessa come non mi interessa raccontare quotidianamente quello che faccio. Il telefonino serve a telefonare. Come se volessi vedere la televisione nel phon per asciugare i capelli. Il phon serve ad asciugare i capelli e basta. Così il telefono serve per telefonare.”
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