Quando pensi a 90 minuto, storica trasmissione calcistica delle ore 18, che permetteva di vedere i gol della giornata calcistica di serie A, non puoi non pensare al volto unico di Paolo Valenti.
L’attesa spasmodica degli anni 70-80 terminava in quella fascia oraria preserale dove ogni singolo tifoso che non era andato allo stadio vedeva sul teleschermo i gol della sua squadra del cuore.
PAOLO VALENTI, UN VOLTO UNICO
Dopo la laurea in lettere, iniziò a lavorare alla RAI nel 1950. Commentò per la televisione molti edizioni del Giro d’Italia, gare di automobilismo e incontri di pugilato, tra cui quello per l’assegnazione del titolo mondiale dei pesi medi tra Emile Griffith e Nino Benvenuti nel 1967. Venne inoltre inviato a quattro edizioni delle Olimpiadi.
Nel 1970, con Maurizio Barendson e Remo Pascucci, realizzò una delle trasmissioni sportive più popolari della televisione italiana: 90º minuto, che condusse in coppia con Barendson fino alla riforma della RAI del 1975 e alla divisione dei palinsesti sul 1º e 2º canale. Nel 1976, all’interno del nuovo programma Domenica In ideato e condotto da Corrado, dallo studio di via Teulada in Roma, iniziò la staffetta fra Corrado e Valenti che conduceva da solo 90º minuto coordinando uno staff di giornalisti delle sedi regionali RAI che raccontavamo poco dopo la fine degli incontri le cronache delle partite del campionato di calcio di serie A. La popolarità di Paolo Valenti crebbe grazie al grande successo di 90º minuto, da lui condotto fino al 21 ottobre 1990. Nella puntata di quel giorno apparve molto dimagrito e con la voce molto affaticata: si era capito che qualcosa non andava,infatti spense poco dopo.
Data la sua enorme professionalità, non rivelò mai la sua squadra del cuore, toccò a Nando Martellini rivelare, nella puntata di 90º minuto del 18 novembre 1990, la squadra per la quale Valenti tifava: la Fiorentina.
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