Il film
Piedone lo sbirro uscì nel 1973 diretto da Steno. È il primo film della tetralogia di Piedone. Distribuito nei cinema italiani il 25 ottobre 1973, il film ha incassato quasi tre miliardi di lire dell’epoca, rendendolo il primo e più efficace tentativo di mescolare il genere poliziesco con la commedia. Il film fu oggetto di una parodia interpretata da Franco Franchi, Piedino il questurino. Le musiche sono composte dai fratelli Maurizio e Guido De Angelis ed edite dalle edizioni musicali Bixio-Sam; il Tema di Piedone è però eseguito da Santo & Johnny.
La trama
Napoli. Joe, un militare americano sotto effetto di droga, inizia a sparare alla polizia dal tetto di un edificio; dopo inutili trattative, viene disarmato e arrestato dal vice commissario di polizia Rizzo, detto “Piedone” in ragione della sua mole che gli permette di avere la meglio sui malviventi a mani nude, e quindi di girare sempre disarmato. Ferdinando Scarano, soprannominato “‘o Barone” data la sua discendenza aristocratica, è un prosseneta che, in contatto con il clan dei marsigliesi (in cerca di nuove piazze al di fuori della Francia dove smerciare la droga) tenta il grande salto per diventare un boss. Piedone, sospeso dal servizio dal nuovo commissario capo (che non approva per nulla i suoi metodi) a causa di un pestaggio proprio ai danni di Scarano (in quanto questi aveva fatto sfregiare al volto una sua prostituta che si era rifiutata di vendere droga ai clienti), tenta di collaborare con la vecchia camorra per estromettere da Napoli i Marsigliesi i quali, oltre alla droga, portano anche violenza e corruzione. In particolare, Piedone è aiutato da un noto capoparanza, Manomozza e, grazie a quest’ultimo, riesce a infliggere un duro colpo ai clan dei Marsigliesi distruggendo il loro laboratorio e pestando gli spacciatori. Scarano, messo alle strette, viene poi trovato ucciso in casa sua: il delitto è stato architettato in modo da tentare di addossarne la responsabilità proprio a Piedone. Dopo una serie di indagini condotte in via non ufficiale, il commissario arriva a smascherare il vero responsabile, che risulta essere proprio Manomozza….
Bud Spencer
“Attraverso i miei film, ridicolizziamo la violenza in tutti i suoi aspetti. Come i cartoni animati. Si vede violenza sì, ma senza una goccia di sangue, senza una ferita, senza nulla. Siamo tutti atleti professionisti qui. Non ci tocchiamo, e non ci siamo mai fatti male in anni di riprese. “
Durante le riprese del film, lo stesso Bud Spencer si è raccontato attraverso un’intervista sul set e non solo. Vi lasciamo la clip, caricata dal canale TELERICORDI 3. Un video emozionante, ma che ci fa anche riflettere e che ci ricorda come venivano improntate le interviste stesse. Un rapporto giornalista/intervistato che sembra veramente lontano anni luce rispetto a quelle di oggi:
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