Intervistato da “Leggo”, Piero Chiambretti, che a breve tornerà con uno show su Rai3, dopo ben 22 anni, trascorsi prima a La7 e poi a Mediaset, racconta del suo rientro in Rai:
“Un effetto stimolante, nostalgico, si torna dove si era giovani e si cerca di dare un piccolo contributo. È un momento di caos ma mi fa piacere stare in questo caos. È un po’ una Rai sull’orlo di una crisi di nervi, ma chi è che non lo è, oggi? Probabilmente un po’ tutti, la precarietà galoppante che c’è nel mondo ci prospetta un futuro da film catastrofico americano, perché la vera paura dell’essere umano è l’ignoto”.
Per quanto riguarda Sanremo, il conduttore non ha dubbi:
“Io ne ho già fatti tre, con Baudo, Carrà e Mike Bongiorno, può bastare. Ma credo che sul Festival si stia facendo un gran rumore per nulla: è vero che per alcuni è un punto d’arrivo e per altri un punto di partenza, ma non è operare a cuore aperto”
Ed infine, esprime il suo pensiero sulla televisione di oggi:
“Sono cambiati i telespettatori, ormai abituati a vedere una discreta marmellata spalmata per anni nella maggior parte dei canali. Questa televisione è come il gelato Pinguino, sei attratto dal packaging ma in pochi minuti è già sciolto. Va allevata una generazione che sappia valutare e non pensare che ci sia un unico pensiero”.
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