Intervistato da Valerio Di Marco su “Leggo”, Piero Pelù, che salirà sul palco del Primo Maggio a Roma, torna sullo scioglimento de I Litfiba:
“C’era divergenza su tutto, umanamente era diventata una cosa insostenibile. Avevo anche proposto di assumere uno psicologo, come fanno altre band, ma mi è stato risposto di no. Allora mi sono detto: “Perché devo stare male, io voglio stare bene”. In ogni caso, con Ghigo ci siamo lasciati meno peggio dell’altra volta”.
Il cantante, inoltre, ha ricordato di quella volta che 30 anni fa, sempre dal Concerto del Primo Maggio ebbe da ridire il papà:
“Wojtyla è stato molto conservatore, sul tema del preservativo era indietro di cento anni. Fortuna che oggi abbiamo un papa progressista”.
Per non dimenticare di quella volta che srotolò sul microfono di Vincenzo Mollica un preservativo:
“Con i Litfiba venivamo da un tour europeo nei club dove, in chiave anti-Aids, venivano distribuiti preservativi gratis. Fu proprio uno di quelli che usai per il microfono del grande Vincenzo. Restai in dubbio fino all’ultimo se farlo o no, ma poi lui per errore mi presentò come Pino Pelù e allora decisi di sì”.
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