Prima di approdare nuovamente nel preserale di Rai1, alla guida di “Reazione a Catena“, un game che ha condotto per quattro edizioni dal 2010 al 2013, Pino Insegno racconta a “Tv Sorrisi e Canzoni” la gioia nel riprendere un programma che ama e si toglie anche qualche sassolino dalla scarpa dopo il tanto parlare di lui degli ultimi mesi:
“Passo sempre per “l’amico di”, ma la mia storia professionale è lì da vedere. Sembra passato un giorno, riprendo da dove ho interrotto. Sognavo da tempo di rifare “Reazione a catena”, perché è scritto così bene che, passatemi il paragone, è come recitare Shakespeare o Pirandello a teatro”.
Insegno a “La Stampa” ha, poi, anche smentito il rumors sulla presunta cena con Amadeus:
“Fake news. Ma le pare che Meloni telefoni per chiedere queste cose? E poi, a che scopo? Tra l’altro io e Amadeus siamo amici. Avoja a fare cene insieme. Non c’è stata nessuna pressione politica nemmeno per Mercante in fiera: io non smaniavo certo per andare avanti. Quando stai perdendo 5 a 0, forse conviene fingersi infortunato e uscire. Restare in campo è stato faticoso. Avevo accettato il programma perché avevo voglia di tornare a giocare in tv: mai avrei immaginato tutti quegli attacchi frontali. Era il mio primo flop in 40 anni di carriera, in una fascia dove era impossibile fare meglio”
Ed, infine, aggiunge:
“Si è parlato meno della Ferragni che di me, e senza che io facessi nulla di grave. Il Presidente della Repubblica Napolitano mi nominò anche commendatore della Repubblica per meriti sociali”
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