Mauro Coruzzi / Platinette si è raccontato in una nuova intervista al Corriere della Sera dove ha ripercorso la storia della sua giovinezza e della sua famiglia. Nato a Langhirano, vicino Parma, Mauro crebbe in piena epoca DC. Non un periodo particolarmente tollerante nei confronti degli omosessuali:
«Sono del 1955, cresciuto in piena epoca Dc, la Democrazia Cristiana, e non mi è mai venuto in mente di dire: mamma sono gay. Una volta trovò dei collant nella mia camera, li lavò e li mise nel cassetto insieme ai calzini. Mio padre invece era uno zombie, nel senso buono. Nell’ultima fase della sua vita si mise a parlare in italiano, disse che mi avrebbe voluto dottore. I miei genitori dopo il boom economico degli Anni 60 si trasferirono in città a Parma, lui divenne muratore e lei operaia nelle conserve di pomodori».
Sulla sua gioventù, racconta:
«Andavo a battere sui marciapiedi, battevo per strada lungo i viali, come si dice nelle canzoni. A scuola passavo per essere uno dei due più bravi della classe, e insieme davamo i compiti ma col cavolo gratis, in cambio di prestazioni. Bullismo? Nessuna aggressione fisica. L’ho vissuto dopo. Aggressioni verbali a cui ho risposto con non so quale coraggio. A vent’ anni ho cominciato a fare spettacoli di cabaret».
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