Il regista Pupi Avati, tra gli ospiti di Nunzia De Girolamo nella decima ed ultima puntata stagionale di Ciao Maschio, racconta dell’invidia provata per Federico Fellini.

«Mi sono detto invidioso perché mi sembra totalmente ingiusto che gli altri abbiano delle cose che io non ho. Soprattutto in ambito della qualità delle cose. Io sono invidioso nei riguardi non tanto del successo, perché se il successo è diventare Amadeus, è davvero ultima cosa al mondo che vorrei. Invece vorrei diventare un grande regista, tipo Federico Fellini».

 

«Cito sempre lui  perché è della mia terra, perché è fatto anche lui della cultura contadina. Ecco, diventare Fellini, io voglio diventare Fellini, anche io voglio avere tutte queste cose. L’invidia che più mi ha logorato? Non essere Fellini e non esserlo ancora diventato. Perché non ho fatto un film di Fellini, non l’ho ancora fatto. Io credo che le energie fondamentali delle persone siano la gelosia, che è fondamentale, ed anche l’invidia. Tutti questi sinonimi al negativo, però ti danno una carica per la quale tu pensi di non essere ancora stato risarcito dalla vita. E 86 anni, pensare di non essere ancora risarcito vuol dire avere qualche aspettativa ancora, mi spiego».