C’è anche Pupo, nome d’arte di Enzo Ghinazzi, nella famosa blacklist dell’Ucraina, la quale contiene tutti i nomi di coloro che sono ritenuti indesiderati e che se dovessero oltrepassare i confini sarebbero arrestati e trattati quindi come criminali. E’ stato proprio il cantante a raccontare l’accadutodalle colonne del “QN”:
“Il ministero degli Esteri italiano mi ha recentemente ed ufficialmente informato che il governo dell’Ucraina mi ha inserito nella lista nera, quella degli indesiderati, dei ‘criminali’. In pratica, se mi presento alla loro frontiera, rischio di essere arrestato”.
I motivi che avrebbero indotto l’Ucraina a inserirlo nella blacklist sarebbero legati alla sua partecipazione al Festival russo della canzone di guerra a Jalta, in Crimea lo scorso anno:
“Tutto questo perché, l’anno scorso, ho partecipato al Festival russo della canzone di guerra a Jalta, in Crimea. Peccato! Io comunque non mi fermerò. Continuerò a portare la mia musica in giro per il mondo”.
Pupo, dunque, fa sapere di non essere intenzionato a fermarsi e che, anzi, tornerà in quei territori prossimamente:
“Dalla Russia all’Australia ed ovunque mi sarà data la libertà di cantare le mie innocue canzoni. Per questo, il prossimo aprile, tornerò di nuovo in Crimea. Lo farò con convinzione e senza nessun timore”.
Pupo non è il primo cantante a finire nella blacklist della nazione. L’illustre precedente è quello di Al Bano, finito nella blacklist perché considerato una minaccia alla sicurezza nazionale del Paese. Lo stesso destino è toccato a Toto Cutugno. Tutti hanno in comune esibizioni in Russia, la principale nazione nemica dell’Ucraina in questo momento.
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