Trentun anni fa moriva Freddie Mercury. Uno dei frontman più famosi e talentuosi della storia del rock ci lasciò per una polmonite, diventata letale a causa dell’AIDS, che aveva distrutto le sue difese immunitarie. Aveva solo 45 anni. Oggi, a distanza di così tanto tempo, continuano a essere tantissime le persone che lo portano nel cuore per la sua storia, per la sua voce, per le sue canzoni. E tra i molti che non potranno mai dimenticarlo c’è anche Brian May, lo storico chitarrista dei Queen, uno dei suoi più cari amici, il compagno di mille avventure. Un artista che ha voluto ricordare gli ultimi anni di vita della grande rockstar, svelando alcuni dettagli inediti.
Il ricordo più bello per Brian May è quello delle session ai Mountain Studiosdi Montreaux, dove Freddie viveva. «Poteva isolarsi e pensare solo a fare musica, e la musica era la sua vita. È stato un momento fantastico in cui Freddie ha mostrato un enorme coraggio». Sei mesi dopo la sua scomparsa, Brian May, Roger Taylor e John Deacon organizzano allo stadio di Wembley a Londra il Freddie Mercury Tribute Concert per celebrare insieme ad una incredibile line-up di star (Metallica, Def Leppard, Guns’n’Roses, David Bowie, Roger Daltrey Robert Plant, George Michael, Elton John e molti altri) la vita e la musica di Freddie Mercury e raccogliere fondi per la ricerca contro l’AIDS: «Volevamo fare qualcosa per aumentare la consapevolezza sulla malattia e spingere le persone a proteggersi» ha detto Brian May «La stigmatizzazione dell’AIDS durata per molto tempo era un rischio per l’intera umanità».
Ovviamente l’ha anche omaggiato via social. “Ti amo Freddie. Bri”. Poche parole e una foto mossa che ci dice molto dello stato d’animo di chi l’ha postata.
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