Quando si parla di musica in 8D o anche 8D audio si fa riferimento a una nuova esperienza di ascolto. Proprio in questi giorni di quarantena causa Coronavirus sono diventanti virali su Whatsapp dei brani in 8D da ascoltare con le proprio cuffie. Noi vogliamo rimanere in tema ma secondo i nostri gusti: ecco allora la favolosa Bohemian Rhapsody dei Queen non in 8 ma in ben 12D (la dimensione di movimento quindi è ancora più grande e accurata). Mi raccomando, seguite due semplici regole: chiudete gli occhi e utilizzate le cuffie migliori che avete.
L’impressione che si ha ascoltando musica in 8D è quella di essere di fatto circondati da più sorgenti sonore, tutte attive e pronte a trasmettere le tracce avviate attraverso la testa di chi ha indossato un paio di cuffie e premuto play. Il suono si muove costantemente da un orecchio all’altro, offrendo sensazioni particolari. Un suono fluido, per tentare di dare una spiegazione sensoriale, che attraversa il proprio corpo senza mai fermarsi.
Una rivoluzione musicale? Non proprio. Si potrebbe parlare invece di un trucco, ovvero di un modo per ingannare il nostro sistema sensoriale. L’audio trasmesso è infatti distribuito costantemente da destra a sinistra, generando un effetto circolare che garantisce qualche brivido lungo la schiena, soprattutto se le cuffie adoperate offrono una resa eccellente.
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