Ospite a “È sempre Cartabianca”, il talk di Rete4, Raffaella Bergé ha spiegato com’è cambiata negli ultimi anni la sua vita, dopo la condanna in primo grado a cinque anni con l’accusa di riciclaggio, arrivata dopo una lunga vicenda giudiziaria innescata da un’inchiesta per false attestazioni:
“Mi sono convertita cinque anni fa, ringrazio Dio perché ho ricevuto una grazia. Sono stata buddista dodici anni, ho ricevuto una grazia, non ho avuto nessun merito per questo. Cerco di andare a messa tutti i giorni perché per me è una mezz’ora di paradiso… non me la toglie nessuno”.
Tutto è cominciato quando le è apparsa sullo smartphone l’immagine di Santa Rita:
“La conversione è avvenuta per grazia, era un un momento particolare della mia vita. Mi è apparsa letteralmente sul telefonino un’immagine di Santa Rita… sembra un po’ forte come dichiarazione, lo so. Poi ho letto la sua storia e ho rivisto molto della mia vita”.
La vicenda giudiziaria è ancora in itinere ma anche per la sofferenza che ha vissuto si è avvicinata alla fede:
“Per la personalità, non per la persona, sono delle situazioni molto molto difficili. Diciamo che l’immagine fondamentale che mi ha fatto fare un po’ il click su questa storia, per cui mi sono anche ritirata per tanti anni, è stata vedere gli occhi di Gesù misericordioso, che mi ha amato così tanto e mi ha chiesto di portare un attimo questa corona di umiliazione, la sua. Noi esseri umani siamo toccati quando la personalità egoica viene toccata. Prepararsi a malattie, disgrazie, momenti difficili nella vita, con l’amore di Gesù diventa una croce diversa”.
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