Raoul Bova è stato il primo ospite della seconda puntata di Belve, il programma condotto da Francesca Fagnani su Rai 2. L’attore – in un’intervista non proprio scoppiettante – ha ripercorso le fasi della sua carriera, a partire dai primi ruoli che negli anni ’90 lo hanno portato alla fama. Tra questi, tirato fuori dalla Fagnani, c’è Mutande Pazze, film del 1992 diretto da Roberto D’Agostino.
Nella pellicola Bova interpreta il barista Rocco, sedotto da Eva Grimaldi. «Non ero a mio agio, assolutamente» ammette Bova a Belve. Incalzato dalla Fagnani sul fatto che D’Agostino lo reputi un ingrato per non averlo mai ringraziato, Bova ha risposto: “Dico sempre di averlo fatto quel film, ringrazio tutti quelli che hanno fatto parte della mia carriera. E comunque Mutande Pazze furono tre giorni di lavoro, niente di che”.
La conversazione si è poi spostata su Piccolo grande amore, il film di Carlo Vanzina che effettivamente diete notorietà a Bova. Sulla celebre scena al rallenty in cui l’attore esce dall’acqua del mare, racconta: «Quella scena è stata un’intuizione di Carlo Vanzina. Mi ricordo quando andai al montaggio, lui mi disse: “Guarda sta scena, me diranno che me so’ innamorato di te. T’ho fatto una scena da favola!”».
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