Ospite a “Verissimo”, Raul Bova racconta i suoi esordi e di come non fosse particolarmente portato caratterialmente a stare al centro dell’attenzione:
“Non avevo quella voglia di esibirmi, anzi più potevo nascondermi e meglio era. Ero sempre discreto, on ho mai tenuto banco nemmeno a tavola, a scuola anche se sapevo le cose mi bloccavo, avevo una grande timidezza. Piano piano la vita mi ha portato questo regalo e i momenti di grande delusioni diventavano per me sempre l’apertura di qualcosa di più grande, una porta diversa da aprire”.
Parlando dei suoi genitori, Bova racconta di come abbia imparato l’amore guardando il rapporto dei suoi genitori:
“Io avevo un papà molto rigido, con molte regole, che voleva la disciplina, l’educazione, era abbastanza severo. Mamma invece rompeva un po’ le regole, napoletana, mi copriva. Mamma era già ammalata quando abbiamo perso mio padre, era un po affaticata. Quando arriva questa stanchezza, penso che non si faccia altro che aspettare il momento in cui questa pena sia alleviata”.
Raul Bova, racconta poi il momento in cui tutti i suoi figli sono stati insieme:
“Con la separazione, i ragazzi che erano adolescenti hanno dovuto vivere un momento difficile, di rabbia, di cambiamenti, non ho mai imposto niente e ho lasciato che accadesse. Ho aspettato per 10 anni e poi piano piano hanno fatto un passo, poi l’altro, mi sono trattenuto con le lacrime ma è stato il momento più bello della mia vita quando eravamo tutti e 5 a cena insieme e loro scherzavano e parlavano tra di loro”.
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