“La cena di Natale” è il sequel di Io che amo solo te e riporta sullo schermo i personaggi, il regista, gli sceneggiatori (uno dei quali è Luca Bianchini, autore dei libri ambientati a Polignano 35 km da Bari) gli interpreti, ma anche la trama, almeno per quanto riguarda le storie parallele delle coppie Chiara-Damiano e Ninella-Mimì. Squadra che vince non si cambia, e poiché “Io che amo solo te” aveva riscosso un ottimo incasso al botteghino, e i produttori Federica e Fulvio Lucisano tendono sempre a replicare i loro film riusciti (come Notte Prima Degli Esami), “La cena di Natale” pecca in originalità, e a volte sembra essere tornati a qualche scena degna dei peggiori cinepanettoni del 2000 (rutti e parolacce).
LA TRAMA
Dopo il successo di “Io Che Amo Solo Te” tornano le emozioni, le risate e le furie dei personaggi creati da Luca Bianchini, che troveremo ancora insieme per “La cena di Natale”. Una Vigilia magica, con la presenza silenziosa e speciale della neve che imbianca la splendida Polignano a mare, dove tutti però sono più agitati del solito .La più sconvolta è Matilde (Antonella Attili) che riceve un anello con smeraldo da Don Mimì (Michele Placido), suo marito, “colpevole” di averla troppo trascurata negli ultimi tempi… Lei si esalta a tal punto da improvvisare un cenone per quella stessa sera nella loro grande casa, soprannominata con modestia il “Petruzzelli”, in cui ci si muove con l’ascensore e dove troneggia un albero di Natale alto quattro metri. L’obiettivo di Matilde è chiaro: sfidare davanti a tutti Ninella (Maria Pia Calzone), la consuocera, il grande amore di gioventù di suo marito. E Ninella non si lascia intimidire, anche se ha sbagliato la tinta optando per un poco riuscito “biondo Kidman” ed è molto infastidita dalla presenza della Zia Pina (Veronica Pivetti). Quella sera, alla stessa tavola imbandita si siederanno, tra gli altri: Chiara (Laura Chiatti), incinta di 8 mesi, e suo marito Damiano (Riccardo Scamarcio), che forse di donne ne ha messe incinta due! Nancy (Angela Semerano) diciassettenne ossessionata dalla verginità; Orlando (Eugenio Franceschini) avvocato gay, che sta tentando di dare un bimbo alla sua migliore amica lesbica, Daniela (Eva Riccobono) mentre viene corteggiato da Mario (Dario Aita). Tra isterismi, introvabili capitoni, test di gravidanza, ansiolitici, ascensori bloccati, anelli scomparsi, ritrovamenti e colpi di scena, ne succederanno di tutti i colori.
Per tutti gli amanti del Natale, vedere un film natalizio a un mese dalla vigilia è sempre positivo in quanto ti introduce verso il momento più bello dell’anno tra le luci, le cene e i dolci. Ci sarà un motivo per il quale la maggior parte dei film in uscita a novembre e dicembre si chiama NATALE A….LA CENA DI…. Detto questo passiamo al film, i dialoghi sono di livello superiore rispetto a quella delle commedie italiane contemporanee, con interazioni verbali e improvvisazioni ben servite dal cast, anche se il triangolo Ninella-Mimì-Matilde (Maria Pia Calzone, Michele Placido e Antonella Attili, quest’ultima particolarmente) è molto più credibile di quello Chiara-Damiano-Debora (Laura Chiatti, Riccardo Scamarcio e Giulia Elettra Gorietti). Funzionano molto i personaggi contorno e non protagonisti: Veronica Pivetti nei panni della sorella di Ninella, Antonio Gerardi in quelli del fratello Franco, con una nota particolarmente positiva per Angela Semerano (Nancy), e Dario Aita (Mario). Il problema del film è il voler raccontare molte scene e molte storie in poco tempo senza approfondirle completamente con un cast ricco di attori importanti. In alcune scene si scade nel volgare e nella ripetizione, anche se il film rimane godibile ma meno rispetto al suo predecessore. Per gli amanti del Natale e delle storie d’amore il prodotto è gradevole anche se necessitava di più attenzione e forse di meno storie.
LA CONFERENZA STAMPA
RICCARDO SCAMARCIO
EMMA MARRONE
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