Protagonista de “Il meglio di Domenica in”, Renato Zero ha ripercorso la sua lunga carriera, ricca di successi indimenticabili. Il cantante è tornato agli inizi, quando macinava chilometri su chilometri per andare a cantare nelle serate:
“Se rifletto ai chilometri, alle autostrade, agli autogrill… una stanchezza! Io facevo praticamente tutto! Mi truccavo da solo, era quasi un rituale, il fatto di stare a colorarmi mi offriva questa specie di training autogeno perché gli analisti non hanno preso mai un euro da me! Ancora oggi il camerino inizio ad abitarlo 4 ore prima di andare sulla scena”
Renato Zero ammette commosso l’importanza del pubblico che da tanti anni lo segue senza mai abbandonarlo:
“Il pubblico è la ragione primaria. Oltre questo c’è un silenzio di gratitudine, di conforto, di carezze, per molti di loro che sono venuti lì, si sono trasmessi questa fede, questa bella abitudine di venirmi a trovare”
Renato ha poi voluto ringraziare i grandi nomi della musica italiana che non ci sono più e che hanno rappresentato dei grandi esempi.
“Io sono stato un piccolo esempio, una piccola luce nel buio, ma loro sono un faro!”.
Tra questi importante per la vita del cantante il sodalizio con Mia Martini e Loredana Bertè: erano gli anni in cui a Roma andava in voga il Piper Club e i tre erano alla ricerca del loro posto nel mondo musicale:
“Tre alieni avrebbero avuto più successo. Eravamo troppo spinti. Mimì, con le maxi gonne e le bombette, che io e Mimì portavamo regolarmente, perché era un copricapo che ci piaceva tanto, e Loredana con le minigonne strepitose. E poi io qualche gonna me la sono fatta sfuggire… eravamo un trio tutt’altro che moderato!”
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