Riccardo Cocciante è stato intervistato da Leggo dove ha raccontato alcuni aneddoti sulla sua carriera, ecco un estratto:

Cocciante, 78 anni, perché si sorprende? 

«Perché non è scontato questo affetto. Ho vissuto di complessi di inferiorità, mi giudicavo, mi vedevo bruttissimo e piccolo, un ufo. Ero ben lontano dalla figura del cantante di quei tempi. Ho subito, come ha subito Renato Zero. Ero diverso. E quando si è diversi, è vero combattimento dire qualcosa che non è omologato al sentire comune, nonostante dentro io avessi consapevolezza come la musica fosse la mia reale aspirazione».

Il concerto di Verona, tra pochi giorni, sarà un evento unico, per il suo pubblico senza età e per fare i conti con un anniversario importante. E’ emozionato? 

«E’ un happening, non riesco a descrivere bene il sentimento che sto provando, sono contento, ho un po’ di ansietta e ho tanta gratitudine. Sarà il racconto di un uomo che, come tutti gli uomini, non è perfetto ma che ama l’imperfezione. Il concerto è un scambio reciproco con chi ascolta, si vive facendolo. Ci saranno canzoni conosciute e canzoni più nascoste che per me hanno valore».

fonte LEGGO