Ospite del programma televisivo “Belve”, Rita Rusic ha rivelato alcuni risvolti inediti sulla fine del suo matrimonio con il produttore Vittorio Cecchi Gori e ha ricordato il difficile momento legato al divorzio dal marito:
“Il nostro è stato un matrimonio d’amore, non era un sodalizio professionale, ho amato Vittorio e creduto nel nostro matrimonio. Ma eravamo troppo diversi. Ho fatto un divorzio a zero euro, è vergognoso che non avessi diritto a niente“.
La Rusic ha raccontato di avere vissuto una seconda vita dopo il divorzio, allontanata da amici, registi e attori con i quali aveva lavorato per anni al fianco di Cecchi Gori:
“Non è che alcuni sono spariti e altri no, sono spariti tutti. Leonardo Pieraccioni non è sparito più degli altri, io lo amavo più degli altri per quello che abbiamo vissuto insieme. Ha fatto una carriera straordinaria, non me lo meritavo“.
Una delusione ricevuta anche da un altro nome illustre del cinema italiano, quello di Roberto Benigni:
“Da lui sono rimasta molto delusa, sì. Perché con lui e Nicoletta c’è stato un grande rapporto, abbiamo lavorato benissimo, ma sono rimasta malissimo per quanto accaduto”.
Il riferimento è a un episodio legato alla serata degli Oscar, nel 1999, nel quale La Vita è bella trionfò come miglior film straniero:
“Ero a Los Angeles e c’era la proiezione del film, avevo chiesto di andare e lui mi ha detto che non c’era posto. Io non avrei mai fatto una cosa del genere a nessuno“.
Uno dei passaggi più esilaranti dell’intervista è quello sulla contesa tra la Rusic e Cecchi Gori per il quadro Wine of Babylon, realizzato dall’artista statunitense Basquiat. La Rusic fu denunciata per appropriazione indebita, poi fu definitivamente assolta:
“Il giudice disse che tra moglie e marito non esiste furto. ‘La signora ha ragione, punto’. Il Basquiat non c’è. Non so dove sia”.
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