Il film
Ritorno al futuro – Parte II (Back to the Future Part II) uscì nel 1989 diretto da Robert Zemeckis, secondo episodio della trilogia omonima con Michael J. Fox e Christopher Lloyd. A seguito dello straordinario successo del primo film della serie, Ritorno al futuro – Parte II è stato realizzato solo quattro anni dopo ed è stato girato contemporaneamente al terzo episodio della saga che uscì un anno dopo. Inizialmente le trame di Ritorno al futuro – Parte II e del successivo Ritorno al futuro – Parte III dovevano essere contenute in un solo film, che avrebbe dovuto intitolarsi Paradox.
La trama
La scena iniziale del film riprende la chiusura del primo capitolo: Marty McFly (Micheal J. Fox) è appena ritornato nel 1985 e incontra la sua fidanzata Jennifer Parker (Elizabeth Schue). Sopraggiunge anche il geniale scienziato Emmett “Doc” Brown (Christopher Lloyd) e persuade i due ragazzi a salire a bordo della DeLorean, la macchina del tempo che già aveva condotto entrambi nel 1955.
Per Doc non c’è tempo da perdere: devono viaggiare tutti e tre nel futuro per salvare i figli di Marty e Jennifer, che sono in pericolo. Tuttavia, una volta giunti nel 2015, Doc addormenta Jennifer: la ragazza stava facendo molte domande sul proprio futuro e per Doc non è saggio avere troppe informazioni a riguardo. Marty prende le sembianze di suo figlio Marty Jr. (interpretato dallo stesso Fox), in modo da poter rifiutare l’offerta di Griff, nipote di Biff Tannen(entrambi interpretati da Thomas F. Wilson), di partecipare in una rapina, e così facendo salva suo figlio dalla prigione.
Purtroppo, l’ormai anziano Biff Tannen assiste al tutto e, mentre Doc e Marty sono intenti a recuperare Jennifer (che era stata portata via dalla polizia), si impossessa della DeLorean. Il vecchio Biff, rubando un’idea di Marty, modifica il passato. Così, quando i tre tornano nel 1985 lo trovano alterato: Biff è diventato ricco e corrotto, a Hill Valley regna il caos.
Doc e Marty, per impedire l’incontro tra il Biff del futuro e quello del passato e ritornare nel “vero” 1985, sono costretti a tornare nuovamente nel 1955. Dovranno stare molto attenti: non devono infatti imbattersi nei loro “doppioni” già visti nel primo film della serie, intenti a far ritornare il Marty del 1985 al futuro.
Crispin Glover
Come è noto, Crispin Glover non è tornato a recitare come George Mcfly nel secondo capitolo del leggendario franchise di Robert Zemeckis. Al suo posto, Jeffrey Weissman con addosso un make up modellato sulle sue fattezze. Nel corso del tempo, le risposte alla domanda circa la sua mancata partecipazione al film sono state tante; il più delle volte cambiavano a seconda della persona cui veniva posta la domanda (c’è chi parlava di soldi, chi di cause legali, mancato interesse nel prendervi parte e via di questo passo). Movies.com intervistò lo stesso Crispin Glover in cui raccontò la sua opinione sul film:
“Avevano preso un calco della mia faccia dal vecchio make up del primo film e poi hanno appiccicato le protesi sul volto di un altro attore inframezzando il tutto con alcuni passaggi presi da Ritorno al Futuro I in maniera tale da convincere il pubblico che ci fossi anche io. Se avessi recitato quella parte l’avrei fatto in modo diverso, non mi è piaciuto molto come è stata fatta. Mi da ancora fastidio che le persone pensino che sia io.“
Parlando del mancato ruolo:
“Stavo facendo delle domande che non piacevano al regista e alla produzione. C’era un finale differente… avevo dei dubbi in merito ed è stato cambiato. Girava tutto intorno al denaro e al modo in cui i personaggi si rapportavano ad esso. Dissi a Robert Zemeckis che non mi pareva una buona idea far avere ai nostri personaggi questa specie di premio in denaro. Veniva trasmessa la morale del “se hai i soldi allora sei felice”. Ma la vera gratificazione doveva essere l’amore. Queste mie domande hanno fatto andare fuori di testa Zemeckis. “
Quanto alla questione monetaria, spesso cavalcata dal produttore e co-autore Bob Gale, rivela:
“Il fatto che avevo chiesto lo stesso quantitativo di soldi di Michael J. Fox è una invenzione totale. Volevo essere nel film, ma mi avevano offerto un compenso inferiore alla metà di quello dato a Lea Thompson e Tom Wilson, che avevano un ruolo paragonabile al mio, e semplicemente mi pareva poco corretto.”
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