Roberto Baggio è stato intervistato da Gazzetta dove ha raccontato alcuni aneddoti sulla sua carriera. Ecco un estratto:
Quando le capita di ascoltare la canzone di Francesco De Gregori che dice “Nino non aver paura di tirare un calcio di rigore”, a che cosa pensa?
“Cambio disco, metto i Pooh…”.
Ha fatto pace col tiro sbagliato dagli 11 metri nella finale con il Brasile al Mondiale ’94?
“Pace è una parola grossa… È qualcosa che non si cancella. Vincere un Mondiale era un sogno che inseguivo fin da bambino e in America è finita nell’unica maniera che non avevo nemmeno considerato. Non sapete quante volte avevo sognato di disputare la finale, di fare gol e di vincere per fare esultare l’Italia. E invece il treno dei desideri è andato all’incontrario…”.
Eppure si dice che da quei momenti si impara. Si cresce.
“Oggi forse potrei dirvi di sì. Oggi. Ma quel giorno, il giorno dopo e i mesi dopo, chi avesse detto che quella sconfitta insegna qualcosa si sarebbe preso un solenne vaffa… Poi, come canta Diodato, la vita volte ti mette davanti all’inatteso, “sul filo di un destino che può cambiare…”. Credo che in quel momento accusi il colpo, ma devi anche decidere chi vuoi essere in futuro: puoi piangerti addosso per tutta la vita o puoi alzare la testa e guardare avanti per riscattarti. Quella scelta determina chi sarai in futuro. In questo senso sì, è stato un momento di crescita”.
FONTE GAZZETTA
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